Il naso di Cyrano: Passeggiata

domenica 18 gennaio 2015

Passeggiata



 Da quando la Fg è andata a vivere con il suo amore, io mi sento molto sola; con la Fg  condivido molte passioni: la lettura, il teatro, il cibo e mi manca parecchio la nostra complicità; parafrasando un’immortale battuta di ser Daniel Bracknell, nella Freccia nera, noi due insieme siamo capaci di commettere innumerevoli “infamie”!!
Con la Fi, invece, non ho molti punti di contatto, generalmente amiamo cose diverse e poi lei, lavorando, non ha molto tempo libero.
Un argomento che condividiamo è il caffè.
Io, da qualche tempo, non posso più berne molto perché altrimenti non riesco a dormire ma questo non vuol dire che abbia smesso di farne uso, solo devo contenermi nella quantità.
La Fi da qualche tempo ha comperato la macchina per fare l’espresso con le capsule; per la forma e l’espressione, io l’ho ribattezzata “Tonto”, come una delle due guardie avvoltoio in Robin Hood di Walt Disney.
Tonto fa un caffè di buona qualità, a saper trovare le capsule giuste.
Le capsule si trovano anche nei supermercati e nelle gastronomie ma non tutte vanno bene e non tutte corrispondono al nostro gusto; per noi, il caffè deve essere: carico, corposo, aromatico, ristretto.
Ieri mattina, io e la Fi siamo andate in un negozio dove, appunto, vendono capsule per il caffè. Ci ha accolte una gentile signorina che ci ha spiegato quali capsule erano adatte al nostro Tonto e ci ha chiesto se volevamo assaggiare. Alla nostra risposta positiva, la fanciulla ha cominciato a sfornare bicchierini di varie miscele che noi, coscienziosamente, assaggiavamo, un po’ per farci un’idea, un po’ perché pareva brutto tradire siffatta gentilezza. Io, veramente, un po’ di inquietudine ce l’avevo: pensavo che, con tutti quegli assaggi, mi stavo preparando un paio di notti, forse anche tre, di insonnia totale, infatti stanotte non ho praticamente dormito ma i caffè erano troppo buoni e, sia pure con notevole senso di colpa, continuavo a degustare … e a mettere nel cestino, fornitoci dalla cortese donzella, tra l’altro dotata di delizioso accento toscano, le capsule di varie, deliziose miscele.
Anche la Fi faceva man bassa tra un sorso e l’altro, anche perché il prezzo era vantaggioso; ci siamo fermate a cinquanta capsule, se ne avessimo prese cento, avremmo risparmiato anche di più ma ci è sembrato troppo.
Uscite dal negozio paradisiaco, ci siamo poste il problema: dove mettere, nella nostra piccola cucina, le cinquanta capsule, più le altre che già avevamo a casa?
In un negozio abbiamo comperato un contenitore a cassettini, dove conservare le capsule, divise secondo la gradazione di intensità e un contenitore fondo, dove mettere le riserve.
Mentre passeggiavamo, abbiamo incontrato dei chioschi dove erano in vendita delle specialità alimentari di varie regioni, io non ho resistito al richiamo della toma, immortale formaggio piemontese, stagionato in grotta, ne ho comperato un po’ insieme ad un salamino al Barolo! Mi sono anche fatta tentare dalle olive siciliane piccanti, vendute in un altro chiosco!
Poi, io e la Fi siamo andate a pranzo in un delizioso ristorante che si chiama “La casetta di marzapane” dove fanno dei menù regionali, buonissimi e a prezzo veramente contenuto. Circondate da gradevole musica jazz, bevendo un ottimo prosecco veneto, io ho preso il menù campano: mozzarella di bufala, gnocchi alla sorrentina, purpetielli affogati, mentre la Fi si è deliziata con quello pugliese: cozze, orecchiette con cime di rapa, frittura di pesce.
Dopo esserci fatte beffe di tutti i sensi di colpa che, invano, l’Estetica e la Salute tentavano di scatenarci contro, siamo tornate a casa sazie e soddisfatte e ci siamo anche divertite a mettere le varie capsule nei contenitori che abbiamo dotato di etichette per ritrovare a colpo sicuro i vari tipi di miscele!!

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