Mercoledì, dopo tre ore
passate a scuola a spiegare Boccaccio e Napoleone ai muri, visto che i miei alunni sono sempre più impermeabili al
sapere, sono andata con la Fi a vedere la bellissima mostra I vestiti dei Sogni a palazzo Braschi.
Erano esposti molti costumi usati in numerosi film,
tutti capolavori delle sartorie teatrali italiane.
Gli abiti erano tutti bellissimi,
i tessuti stupendi, i ricami, le passamanerie, le decorazioni incantevoli.
Ovviamente, non potevano mancare
le creazioni di Piero Tosi e quelle dei Tirelli, i miei favoriti in assoluto.
Ho trascorso un tempo fatato tra
mantelli di Edipo, tuniche rinascimentali, delicati veli stile impero e
sottanoni romantici. Un tempo fuori dal tempo, tr a vestiti che sembravano
danzare accompagnati da due bellissimi valzer: quello che Natasha danza con il
principe Andrej in Guerra e Pace e quello ballato da Angelica e Tancredi nel
Gattopardo.
Nei saloni di palazzo Braschi ho
ritrovato un po’ della mia infanzia, ho ricordato quando la domenica mamma ci portava al cinema,
quando mi incantavano le eroine come Natasha e mi innamoravo degli eroi come il
principe Andrej.
Spesso, dopo aver visto un bel
film, chiedevo a mia madre di comperarmi il libro e, poiché non sempre si
trovavano le edizioni ridotte per i
ragazzini, leggevo i classici in edizione da grandi. Era faticoso e non sempre
riuscivo a capire tutto ma mi piacevano quelle storie, eccome!
E mi piacciono ancora oggi, non
ho mai smesso di leggere e di ammirare le cose belle, come gli abiti dei sogni
di palazzo Braschi.
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