Uno pensa:”Mi guardo gli Europei
di Calcio, vedrò il bel gioco della Germania, quello dei francesi, degli
inglesi, dei portoghesi …” poi si ritrova a fare il tifo per gli Islandesi,
undici ragazzoni con le facce pulite di bambini delle elementari, che spingono
a riflettere sul perché i vichinghi, dai quali gli undici discendono, si
facevano crescere imponenti barbe e lunghi, minacciosi mustacchi: se fossero partiti glabri alla conquista del mondo, nessuno li avrebbe presi sul serio.
Per la verità, nessuno ha preso
molto sul serio neppure i giocatori islandesi, a parte gli Islandesi, nel senso
di popolo, che sono partiti in massa verso la Francia per sostenere la squadra
e che, al contrario dei teppisti al seguito di altre nazionali, hanno
dimostrato di essere un popolo civilissimo: durante l’incontro con il
Portogallo, dapprima composti e silenziosi, si sono scatenati poi in un unico
immenso grido:”Ice land, Ice land!!”.
Gli undici si sono fatti onore,
certo sono piuttosto ingenui,, non fanno schemi e geometrie come ci si sarebbe
aspettati dalla Germania, non danzano con la palla al piede come fanno gli
spagnoli, non si buttano a terra, mimando lesioni gravissime come fanno i
turchi, più che altro corrono come dannati e fanno catenaccio in difesa: quando
gli avversari vanno verso la loro porta, loro partono meglio di un frecciarossa,
in due falcate (sono lunghissimi) arrivano davanti al loro portiere e, come un
sol uomo, difendono la porta.
In genere, questa non è una
tattica che paga e lo sanno bene gli italioti giocatori,catenacciari di
professione, prima o poi l’avversario lo spiraglio lo trova e il gol è inevitabile.
Eppure agli Islandesi contro il Portogallo l’impresa è riuscita. Forse perché,
al contrario dei viziatissimi e strapagati calciatori delle squadre più
titolate che giocano sempre al risparmio, i discendenti dei Vichinghi ce
l’hanno messa davvero tutta per offrirci uno spettacolo coinvolgente e
divertente e ci sono riusciti alla grande!
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