Ieri con Cat, che in questi
giorni è a Roma, con la Fg e il suo Ab, di ritorno dal Lucca comics, siamo
andate a vedere l’Aracom’era, una iniziativa che permette di rivedere l’Ara
Pacis come doveva apparire agli occhi degli antichi romani.
Il tutto avviene attraverso la
“Realtà aumentata”, un meraviglioso prodigio digitale che permette, osservando
il monumento attraverso un oculus, un apparecchio che si mette davanti agli
occhi, di vederlo com’era ai tempi di Augusto. Il programma fa sì che sul
monumento rivivano i colori e le immagini perduti. Attraverso le cuffie è
possibile ascoltare le spiegazioni. Insomma, per me, una meraviglia, una magia
elettronica che mi affascina. Ho visto colori bellissimi, rossi, verdi
e,soprattutto, azzurri splendenti, proiettati sui marmi bianchi che conosco da
tanto tempo e che si sono trasformati in un tripudio di bellezza colorata.
In effetti, ce lo dicono le
tracce rimaste, i monumenti antichi non erano bianchi come li vediamo ora, gli
antichi amavano il colore e lo spargevano dovunque, basti pensare che le spose
romane non vestivano l’abito bianco ma una tunica rossa ed un mantello
arancione nel giorno delle nozze.
Anche Cat, la Fg e l’Ab si son
divertiti a scoprire una Roma insolita, meno pomposa e seriosa ma, decisamente,
più allegra ed umana.
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