Ero paralizzata dal terrore, cercavo di
indietreggiare, di mettermi in salvo ma il lungo corridoio non sembrava offrire
vie di fuga, inoltre io non riuscivo quasi a muovermi per la paura mentre lui
volava e si avvicinava sempre di più. Avrei voluto urlare, chiedere aiuto ma la
mia gola era paralizzata. Era sopra di me ed io ero inerme, consapevole che per
me era ormai finita.
Mi avvolse come una nebbia umida e mortale, la
spugna celeste del vecchio accappatoio di mia figlia mi avviluppò in una
stretta mortale, le mie mani erano troppo deboli per strapparmelo via dalla
faccia, la cintura stava stringendomi il collo, quasi non respiravo più, sapevo
che stavo morendo asfissiata e mi chiedevo perché il vecchio accappatoio
celeste mi odiasse al punto di volermi morta.
Ero ormai caduta a terra, senza più neppure la
voglia di lottare per salvarmi, rassegnata, quando sentii altre mani, ben più
forti delle mie, lottare con l’accappatoio assassino, mi riebbi e ricominciai a
cercare di strapparmi di dosso la spugna che opprimeva il mio respiro. Ecco,
ero libera, respirai più forte che potei, la testa mi girava, non vedevo quasi
nulla, gli occhiali erano caduti in terra.
Accanto a me un uomo lottava con l’accappatoio che,
furibondo, cercava ora di aggredire lui. L’uomo mi urlò: “Sono l’Ispettore,
presto, prenda una busta della spazzatura di quelle robuste!”
Non esitai, corsi in cucina e presi una delle buste
nere, quelle grosse, di plastica nera, tornai in corridoio mentre la aprivo,
l’Ispettore aveva immobilizzato il killer ripiegandolo strettamente ma quello
continuava ad agitarsi come una serpe inferocita. Porsi la busta e vi infilammo
l’accappatoio. “Presto, faccia un nodo stretto” mi ordinò l’Ispettore ed io lo
feci, lui mi levò la busta dalle mani e fece un altro nodo, poi prese la busta,
ancora vibrante, e ci saltò sopra finché nulla più si mosse.
“Vado a gettarla nei secchioni per strada” disse ed
uscì.
A questo punto, io mi sono svegliata.
Forse se smettessi di leggere libri polizieschi e
di vedere telefilm gialli, non farei sogni così demenziali, ma il genere mi
piace così tanto!