Il naso di Cyrano: Vedere, guardare, osservare

domenica 15 aprile 2018

Vedere, guardare, osservare


Mercoledì scorso ho ritirato dal mio ottico di fiducia il terzo paio di occhiali, quelli da portare all’esterno con le lenti transition che si scuriscono in relazione alla quantità di luce.
Le altre due paia sono: una da indossare a casa ed una per altri interni; in effetti le lenti sono uguali, solo che le montature mi piacevano entrambe e così ho trovato il modo di indossarle tutte e due!
La cosa più bella, al di là delle montature, è che finalmente vedo bene!
Riesco a vedere le scritte sugli autobus da lontano, tutto è nitido ed i colori sono brillanti e luminosi, la mia casa risplende di divani, sovracoperte, cuscini, tovaglie, centrini, blu, azzurri, celesti.
Io ho cominciato ad essere miope da piccola, una miopia molto forte che non mi ha mai permesso di veder bene, così, adesso, guardo il mondo, lo osservo con attenzione e stupore.
Ovviamente, oltre alle cose belle, vedo anche le schifezze: le buche di roma, il traffico angosciante, l’immondizia che invade sempre più le strade di roma, e tante cose irrimediabili.
Vedo anche le tante rughette della mia faccia ma per quelle la soluzione c’è: una buona maschera ogni tanto, una cremina alle rose tutti i giorni e un po’ di un meraviglioso, leggerissimo, impalpabile fondotinta di Chanel che quasi non si vede ma che nasconde quasi tutti i segni del tempo.
Del resto io la penso come Anna Magnani che ad un truccatore che la stava preparando per un ciac disse, con il suo caratteristico accento romano:” A regazzi’, me c’è voluta ‘na vita pe’ fammele ‘ste rughe, nun me le leva’ tutte, eh!”
Anche a me non dispiace tenermi qualche rughina, come segno della mia storia.

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