Il naso di Cyrano: Dickens

domenica 29 aprile 2018

Dickens


Di Charles Dickens, da giovane, non avevo letto che il David Copperfield e mi era piaciuto da pazzi, lo lessi in una edizione ridotta per bambini (allora c’erano), poi mio fratello mi regalò l’edizione integrale che ancora conservo. Più avanti lessi il circolo Pickwik e anche questo mi piacque da matti.
In questo periodo sto leggendo, in formato epub, ovviamente, l’opera omnia, tutti i romanzi e i racconti e mi sto divertendo moltissimo.
Dickens è un autore molto ironico, ci presenta la società vittoriana nelle sue molteplici sfaccettature, attraverso una moltitudine di personaggi, appartenenti a tutte le classi sociali, a tutte le professioni ed i mestieri.
I personaggi sono minuziosamente descritti dal di fuori e dal di dentro, in una specie di doppia visione, attraverso l’occhio dell’autore ma anche come se il personaggio stesso si analizzasse nella sua psicologia, nel suo carattere.
I personaggi dickensiani coprono tutta la gamma delle emozioni umane, possono essere dolci come la piccola Dorrit, burberi come zia Betsy, ironici come Tommy Traddles, avari come Scroodge ma, in generale: o sono buoni o sono cattivi. Non c’è scampo, nel mondo vittoriano di Dickens, non importa la classe sociale, i buoni sono buoni, virtuosi, compassionevoli, saggi, altruisti e i cattivi sono perversi, egoisti, malvagi e crudeli!
Dove Dickens eccelle è certamente nella creazione dei caratteri cattivi che non sono soltanto un po’ cattivi, sono la quintessenza della cattiveria; solo per fare qualche esempio: Uriah Heep, il signor Murdstone e sua sorella, il nano Quilp sono così perversi che si fanno odiare dal lettore e quando vanno a finir male il lettore esulta!
Già perché, leggendo i romanzi dickensiani, si può star certi di una cosa: alla fine i buoni saranno premiati e i cattivi saranno puniti, con la prigione, con la rovina o con la morte, il che è utopisticamente rassicurante anche se irrealistico oggi come allora ma, in una realtà dove i cattivi diventano presidenti degli USA o padroni dell’economia o dei media, è piacevole astrarsi e tuffarsi in una irrealtà dove il vizio conduce alla rovina e la virtù viene premiata.

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