Il naso di Cyrano: Napoleone

domenica 3 marzo 2019

Napoleone



Io lo so, l’ho imparato a dieci anni, che Napoleone Bonaparte era un tiranno spietato, un politicante dei peggiori, uno che ha preso gli ideali dall’Illuminismo e li ha piegati alla sua ambizione, un guerrafondaio, uno che, con la scusa di portare la libertà agli altri Popoli, gliela levava per acquisire potere. Lo so, l’ho capito a dieci anni, vedendo il film tratto dal romanzo di Tolstoj, “Guerra e Pace” e, più tardi, leggendo il libro e vedendo lo sceneggiato “I Camaleonti” di Federico Zardi.
 Però, tutte le volte che mi capita di vedere film o documentari su di lui io mi incanto davanti a questo personaggio. Io, pacifista convinta, non posso fare a meno di ammirare la sua mostruosa abilità tattica e strategica in battaglia, la sua capacità di scegliersi i generali migliori, di motivare i soldati: io che odio i politicanti, resto stupita dalla capacità di quest’uomo di saper scegliere collaboratori abilissimi e di non fidarsene mai. 
 Napoleone ha, per me, un fascino che non so spiegarmi, fu uomo egocentrico al massimo, razionalmente spietato, non esitò ad ordinare assassinii politici, stragi e massacri, usò gli esseri umani a suo piacimento, non fu certo migliore di Cesare o Hitler, eppure, mentre questi due mi fanno orrore, Napoleone mi affascina e non riesco a vedere la carica dei Francesi a Borodino o quella di Austerlitz senza emozionarmi.

E’ una faccenda che sfugge alla ragione, però, quando devo spiegare Bonaparte ai miei alunni, la Ragione prende prepotentemente il sopravvento, cancella le emozioni e mi sostiene nel presentare il personaggio per quel tiranno prevaricatore che fu; per fortuna mia e loro, ho imparato a dominare i sentimenti e le emozioni ma ogni volta faccio una fatica bestiale!  Però, tutte le volte che mi capita di vedere film o documentari su di lui io mi incanto davanti a questo personaggio. Io, pacifista convinta, non posso fare a meno di ammirare la sua mostruosa abilità tattica e strategica in battaglia, la sua capacità di scegliersi i generali migliori, di motivare i soldati: io che odio i politicanti, resto stupita dalla capacità di quest’uomo di saper scegliere collaboratori abilissimi e di non fidarsene mai.Napoleone ha, per me, un fascino che non so spiegarmi, fu uomo egocentrico al massimo, razionalmente spietato, non esitò ad ordinare assassinii politici, stragi e massacri, usò gli esseri umani a suo piacimento, non fu certo migliore di Cesare o Hitler, eppure, mentre questi due mi fanno orrore, Napoleone mi affascina e non riesco a vedere la carica dei Francesi a Borodino o quella di Austerlitz senza emozionarmi. E’ una faccenda che sfugge alla ragione, però, quando devo spiegare Bonaparte ai miei alunni, la Ragione prende prepotentemente il sopravvento, cancella le emozioni e mi sostiene nel presentare il personaggio per quel tiranno prevaricatore che fu; per fortuna mia e loro, ho imparato a dominare i sentimenti e le emozioni ma ogni volta faccio una fatica bestiale!.

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