Io lo so, l’ho imparato a dieci
anni, che Napoleone Bonaparte era un tiranno spietato, un politicante dei
peggiori, uno che ha preso gli ideali dall’Illuminismo e li ha piegati alla sua
ambizione, un guerrafondaio, uno che, con la scusa di portare la libertà agli
altri Popoli, gliela levava per acquisire potere. Lo so, l’ho capito a dieci
anni, vedendo il film tratto dal romanzo di Tolstoj, “Guerra e Pace” e, più
tardi, leggendo il libro e vedendo lo sceneggiato “I Camaleonti” di Federico
Zardi.
Però, tutte le volte che mi capita di vedere film o documentari su di lui io mi incanto davanti a questo personaggio. Io, pacifista convinta, non posso fare a meno di ammirare la sua mostruosa abilità tattica e strategica in battaglia, la sua capacità di scegliersi i generali migliori, di motivare i soldati: io che odio i politicanti, resto stupita dalla capacità di quest’uomo di saper scegliere collaboratori abilissimi e di non fidarsene mai.
Però, tutte le volte che mi capita di vedere film o documentari su di lui io mi incanto davanti a questo personaggio. Io, pacifista convinta, non posso fare a meno di ammirare la sua mostruosa abilità tattica e strategica in battaglia, la sua capacità di scegliersi i generali migliori, di motivare i soldati: io che odio i politicanti, resto stupita dalla capacità di quest’uomo di saper scegliere collaboratori abilissimi e di non fidarsene mai.
Napoleone ha, per me, un fascino
che non so spiegarmi, fu uomo egocentrico al massimo, razionalmente spietato,
non esitò ad ordinare assassinii politici, stragi e massacri, usò gli esseri
umani a suo piacimento, non fu certo migliore di Cesare o Hitler, eppure,
mentre questi due mi fanno orrore, Napoleone mi affascina e non riesco a vedere
la carica dei Francesi a Borodino o quella di Austerlitz senza emozionarmi.
E’ una faccenda che sfugge alla
ragione, però, quando devo spiegare Bonaparte ai miei alunni, la Ragione prende
prepotentemente il sopravvento, cancella le emozioni e mi sostiene nel
presentare il personaggio per quel tiranno prevaricatore che fu; per fortuna
mia e loro, ho imparato a dominare i sentimenti e le emozioni ma ogni volta
faccio una fatica bestiale! Però, tutte le volte che mi
capita di vedere film o documentari su di lui io mi incanto davanti a questo
personaggio. Io, pacifista convinta, non posso fare a meno di ammirare la sua
mostruosa abilità tattica e strategica in battaglia, la sua capacità di
scegliersi i generali migliori, di motivare i soldati: io che odio i
politicanti, resto stupita dalla capacità di quest’uomo di saper scegliere collaboratori
abilissimi e di non fidarsene mai.Napoleone ha, per me, un fascino
che non so spiegarmi, fu uomo egocentrico al massimo, razionalmente spietato,
non esitò ad ordinare assassinii politici, stragi e massacri, usò gli esseri
umani a suo piacimento, non fu certo migliore di Cesare o Hitler, eppure,
mentre questi due mi fanno orrore, Napoleone mi affascina e non riesco a vedere
la carica dei Francesi a Borodino o quella di Austerlitz senza emozionarmi. E’ una faccenda che sfugge alla
ragione, però, quando devo spiegare Bonaparte ai miei alunni, la Ragione prende
prepotentemente il sopravvento, cancella le emozioni e mi sostiene nel
presentare il personaggio per quel tiranno prevaricatore che fu; per fortuna
mia e loro, ho imparato a dominare i sentimenti e le emozioni ma ogni volta
faccio una fatica bestiale!.
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