L. non conosce molto di Napoli e
io le ho fatto un po’ da cicerone. Abbiamo soggiornato all’Una hotel, come al
solito, è un quattro stelle di ottima qualità, con stanze ampie, bei bagni,
pulitissimo e confortevole.
Sabato siamo state al Mastio
angioino e abbiamo seguito una visita guidata effettuata da una signorina molto
competente e coinvolgente, nel pomeriggio siamo andate a palazzo reale e io ho
raccontato a L., molto incuriosita, un mucchio di cose sui Borboni di Napoli.
Abbiamo pranzato in una trattoria tipica a base di pesce, buonissimo e cenato
da Cannabistrò, con aperitivo e paninetti.
Il piede mi ha fatto male tutto
il giorno ma poco, tornate in albergo, il dolore è un po’ aumentato.
Domenica ho mostrato a L. il chiostro
maiolicato di Santa Chiara, che è un incanto, infatti L. è rimasta incantata,
ho anche scoperto, esaminando con attenzione le mattonelle, che ce n’è una con
i giocatori di bocce ed una con la suorina che dà da mangiare ad uno stuolo di
variopinti e famelici gatti. Ho comprato le riproduzioni di entrambe, la
suorina per il frigorifero, i giocatori per il mio salottino.
L. è rimasta stupita anche alla
cappella Sansevero, non solo per il Cristo velato ma anche per tutte le altre
bellissime statue. Abbiamo pranzato meravigliosamente, in un ambiente d’altri
tempi, da Scaturchio, mitica pasticceria-ristorante a piazza san Domenico
Maggiore.
A Napoli ci sono una miriade di
chiese, alcune di queste, dopo il nome del santo, portano l’appellativo di
maggiore. La cosa ci ha incuriosito e abbiamo chiesto l’origine dell’appellativo.
Abbiamo così scoperto che, a Napoli, ci sono santi di serie A e santi di serie B,
ne hanno talmente tanti che quelli più importanti li nominano maggiori e c’è
una specie di classifica. A parte San Gennaro, quello è fuori concorso, come
dire: un Oscar alla carriera!
Dopo pranzo siamo state a San
Gregorio armeno, la strada dei presepiari, stretta stretta e piena di gente ma
affascinante.
Il mio piede, ieri sera era
gonfissimo e il dolore, mentre stavo sul treno, quasi insopportabile ma avevo
troppa voglia di rivedere le bellezze di Napoli per farmi fermare da una
maledetta fascite. Volevo rilassarmi e godermi il week end e ci sono riuscita,
anzi, ci siamo riuscite, perché anche L. era tutta contenta e si è goduta
luoghi, arte, i miei racconti e anche il cibo, comprese le, immancabili
sfogliatelle!
Stamattina il piede era meno
gonfio ma ancora dolorante, ho iniziato il ciclo di Fisioterapia e la cura
antinfiammatoria in pastiglie, ho anche preso un periodo di congedo da scuola
per curarmi e spero che le terapie siano efficaci perché io ferma proprio non
riesco a starci; c’è talmente tanta bellezza, tanta Storia, tanta meraviglia
nel mondo che io voglio andare a goderne per il resto della mia vita!
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