Domenica scorsa ho visto un film
che mi ha deliziato: L’inganno perfetto, con Helen Mirren e Yan McKellen, due
attori che mi incantano sempre. Non vi racconto la trama del film perché è un
meraviglioso gioco di scatole cinesi: ne apri una e pensi di aver capito la
trama ma, quando apri la successiva, tutto si ribalta e si stravolge in un
gioco continuo e la mente segue un labirinto che cambia sempre direzione in un
esercizio affascinante e fuorviante allo stesso tempo.
McKellen dà vita ad un
personaggio granitico, un vecchio truffatore che gioca con la vita degli altri,
portandoli in una sorta di casa degli specchi che deforma la realtà a suo
piacimento, lasciando intravvedere, dietro un’apparenza logico-razionale, una
realtà malata e turpe, dietro una maschera di simpatico vecchietto, un
furbissimo profittatore.
Helen Mirren costruisce la figura
di una signora agée, un po’ distratta, molto elegante, composta e misurata,
molto British, insomma, una donna coltissima, empatica, ordinata, che entra nel
gioco crudele di Roy, attirando le simpatie del pubblico che vorrebbe vederla
vincitrice e non vittima dei perversi raggiri dell’uomo.
Fino alla fine, lo spettatore
esplora, talvolta con il fiato sospeso, il percorso ingannevole della realtà
deformata che lo porterà alla scoperta di storie passate e non dimenticate.
Un film, raffinato ed elegante,
assolutamente da vedere sia per la trama che per la splendida interpretazione
di due attori favolosi.
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