Il naso di Cyrano: Arlecchino

domenica 16 febbraio 2020

Arlecchino


Chissà perché il personaggio di Arlecchino, tra le maschere è sempre stato il mio preferito?
Me lo sono chiesto tante volte ma non ho trovato mai una risposta convincente. Forse perché, nonostante la sua miseria, Arlecchino riesce sempre a ridere, anche quando è deluso nella sua incessante ricerca di qualcosa da mangiare. Forse perché ha una fantasia sfrenata che lo porta ad immaginare che un boccone di pane sia un succulento e saporito arrosto, oppure perché, spesso, è assai più intelligente dei suoi arroganti padroni o magari perché Arlecchino non dura molto sotto un padrone, lui ama troppo la libertà.
Io adoro questa maschera sottile ed agilissima che salta, fa giravolte e capriole con il suo corpo asciutto e con la sua anima pungente, che danza su una musica che sente, talvolta, lui solo.
Amo Arlecchino da quando ero piccolissima e anch’io avrei voluto danzare come lui e anche questo mi fu negato; allora ci soffrii, oggi non mi importa più: so di aver piroettato con la mia fantasia, in alto, insieme ad Arlecchino e agli altri centomila personaggi inventati dalla poesia per dare gioia agli uomini.

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