Come spesso ha occasione di dire il professor Barbero, quando ci racconta la Storia, i popoli “andavano a bruciare la casa” ai loro vicini. Per un motivo o per l’altro la gente si è sempre fatta la guerra, inventando armi, tattiche, strategie e sistemi sempre nuovi. E continua imperterrita.
Ne ho avuto la riprova l’altra sera, guardando su Rai Storia, canale meritorio della Rai, un servizio sulle edizioni speciali dei telegiornali Rai dalle origini della TV ai tempi nostri.
Tutte le notizie erano tragiche e tristissime, a parte la vittoria ai mondiali di calcio che ci diede il quarto titolo e la caduta del muro di Berlino, non si parlava altro che di morte. Alcuni servizi riguardavano le morti dei Pontefici e quelle, almeno a quanto ci consta, erano avvenute per cause naturali, pochi altri si riferivano a terremoti o a inondazioni varie e anche quelle, se non consideriamo lo scempio ambientale causato dall’uomo, si possono considerare naturali ma la maggior parte delle notizie parlavano di guerre: Vietnam, Iraq, di guerre civili: Romania, Cina e poi tutta una serie di attacchi terroristici: da piazza Fontana alla stazione di Bologna, dall’ omicidio di Dalla Chiesa a quelli di Falcone e Borsellino, fini ad arrivare alle Twin Towers. Auto sventrate, morti ammazzati stesi sull’asfalto, palazzi che crollano, bombe lanciate dagli aerei o piazzate sulle autostrade. C’era da farsi venire la depressione a guardare il servizio se non fosse che io lo so bene che l’uomo, come diceva Quasimodo, è sempre lo stesso e afferma il suo potere sugli altri con la violenza. Lo so perché studio la Storia e seguo le lezioni del professor Barbero che lo sa anche lui e ce lo racconta magistralmente, magari in forma sdrammatizzante e ci presenta gli assassini che partono con le navi, a piedi o sugli aerei ma che, siano antichi persiani o moderni trumpiani, al grido di “Scanna!!!!” hanno un solo obiettivo: andare a bruciare la casa di qualcun altro, sottometterlo e guadagnarci.
Ne ho avuto la riprova l’altra sera, guardando su Rai Storia, canale meritorio della Rai, un servizio sulle edizioni speciali dei telegiornali Rai dalle origini della TV ai tempi nostri.
Tutte le notizie erano tragiche e tristissime, a parte la vittoria ai mondiali di calcio che ci diede il quarto titolo e la caduta del muro di Berlino, non si parlava altro che di morte. Alcuni servizi riguardavano le morti dei Pontefici e quelle, almeno a quanto ci consta, erano avvenute per cause naturali, pochi altri si riferivano a terremoti o a inondazioni varie e anche quelle, se non consideriamo lo scempio ambientale causato dall’uomo, si possono considerare naturali ma la maggior parte delle notizie parlavano di guerre: Vietnam, Iraq, di guerre civili: Romania, Cina e poi tutta una serie di attacchi terroristici: da piazza Fontana alla stazione di Bologna, dall’ omicidio di Dalla Chiesa a quelli di Falcone e Borsellino, fini ad arrivare alle Twin Towers. Auto sventrate, morti ammazzati stesi sull’asfalto, palazzi che crollano, bombe lanciate dagli aerei o piazzate sulle autostrade. C’era da farsi venire la depressione a guardare il servizio se non fosse che io lo so bene che l’uomo, come diceva Quasimodo, è sempre lo stesso e afferma il suo potere sugli altri con la violenza. Lo so perché studio la Storia e seguo le lezioni del professor Barbero che lo sa anche lui e ce lo racconta magistralmente, magari in forma sdrammatizzante e ci presenta gli assassini che partono con le navi, a piedi o sugli aerei ma che, siano antichi persiani o moderni trumpiani, al grido di “Scanna!!!!” hanno un solo obiettivo: andare a bruciare la casa di qualcun altro, sottometterlo e guadagnarci.
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