Era un po’ che ci pensavo ma non riuscivo a decidermi. In Francia il microonde ce
l’hanno tutti ed è comodissimo, l’idea di comprarlo mi girava in testa da mesi.
Il problema ero lo spazio: io ho una cucina piccolissima, il che è un grosso vantaggio perché ci vuole poco tempo a pulirla bene ma, tra macchina del gas, lavatrice, armadietti e tavolino, sembrava proprio che non ci entrasse più niente; ho cercato, invano un forno a microonde piccolino ma non è facile trovarne. Finalmente ne ho trovato uno che può stare su un tavolinetto che ho comprato in un casalinghi vicino a casa mia e, adesso, finalmente, anche io ho il forno a microonde, così posso riscaldare le vivande in pochi secondi e, soprattutto, scongelare qualunque cosa in tempi brevi!
La Fi mi ha anche regalato un ricettario per cucinare piatti vari, il mio microonde è un combi e ha anche la funzione crisp, ho comprato il piatto crisp e vari altri accessori, come una vaporiera, una pentola di vetro alta e una bassa, il coperchio e delle pinze per non scottarmi le dita.
All’inizio non capivo come funzionasse perché le istruzioni in inglese (lingua che io, nonostante l’impegno, non riesco proprio a capire) sono state tradotte in italiano e in francese da un demente o, forse, dal traduttore di Google e, pertanto, sono del tutto incomprensibili. Un po’ con l’aiuto delle figlie, contattate tramite Whatsapp, che mi hanno sommerso di messaggini esplicativi e foto dimostrative, un po’ smanettando (metodo infallibile con la moderna Tecnologia: o capisci come funziona o distruggi l’apparecchio), finalmente ho capito come accendere l’aggeggio. Il mio primo esperimento non è stato incoraggiante: ho inserito nel forno una fetta congelata di pan carrè ed è uscita fuori una fetta biscottata semibruciacchiata ma io sono una testarda e, il giorno dopo ci ho riprovato: ho riscaldato una brioche e, questa volta, sono riuscita nel mio intento: il dolcetto era caldo e profumato come si deve, ieri ho riscaldato un tortino di patate e anche quello è venuto gustoso.
Oggi, per la prima volta, passerò dal riscaldare a cucinare: voglio provare a fare una pera cotta; nel ricettario che mi ha regalato la Fi ci sono scritti i parametri di cottura (tempo e potenza) e quindi non dovrei sbagliare.
Mi piace questo apparecchio che fa risparmiare un sacco di tempo, frutto della tecnologia ma che, con un po’ di fantasia, sembra uno strumento magico come la bacchetta delle fate nelle favole.
l’hanno tutti ed è comodissimo, l’idea di comprarlo mi girava in testa da mesi.
Il problema ero lo spazio: io ho una cucina piccolissima, il che è un grosso vantaggio perché ci vuole poco tempo a pulirla bene ma, tra macchina del gas, lavatrice, armadietti e tavolino, sembrava proprio che non ci entrasse più niente; ho cercato, invano un forno a microonde piccolino ma non è facile trovarne. Finalmente ne ho trovato uno che può stare su un tavolinetto che ho comprato in un casalinghi vicino a casa mia e, adesso, finalmente, anche io ho il forno a microonde, così posso riscaldare le vivande in pochi secondi e, soprattutto, scongelare qualunque cosa in tempi brevi!
La Fi mi ha anche regalato un ricettario per cucinare piatti vari, il mio microonde è un combi e ha anche la funzione crisp, ho comprato il piatto crisp e vari altri accessori, come una vaporiera, una pentola di vetro alta e una bassa, il coperchio e delle pinze per non scottarmi le dita.
All’inizio non capivo come funzionasse perché le istruzioni in inglese (lingua che io, nonostante l’impegno, non riesco proprio a capire) sono state tradotte in italiano e in francese da un demente o, forse, dal traduttore di Google e, pertanto, sono del tutto incomprensibili. Un po’ con l’aiuto delle figlie, contattate tramite Whatsapp, che mi hanno sommerso di messaggini esplicativi e foto dimostrative, un po’ smanettando (metodo infallibile con la moderna Tecnologia: o capisci come funziona o distruggi l’apparecchio), finalmente ho capito come accendere l’aggeggio. Il mio primo esperimento non è stato incoraggiante: ho inserito nel forno una fetta congelata di pan carrè ed è uscita fuori una fetta biscottata semibruciacchiata ma io sono una testarda e, il giorno dopo ci ho riprovato: ho riscaldato una brioche e, questa volta, sono riuscita nel mio intento: il dolcetto era caldo e profumato come si deve, ieri ho riscaldato un tortino di patate e anche quello è venuto gustoso.
Oggi, per la prima volta, passerò dal riscaldare a cucinare: voglio provare a fare una pera cotta; nel ricettario che mi ha regalato la Fi ci sono scritti i parametri di cottura (tempo e potenza) e quindi non dovrei sbagliare.
Mi piace questo apparecchio che fa risparmiare un sacco di tempo, frutto della tecnologia ma che, con un po’ di fantasia, sembra uno strumento magico come la bacchetta delle fate nelle favole.
Nessun commento:
Posta un commento