In italia (la minuscola è voluta) le cose non si fanno mai per bene, o quasi mai. Besta guardare gli impresentabili ministri che è stato capace di chiamare il premier incaricato: gli manca solo la mascherina nera per sembrare la Banda Bassotti e quella, almeno, è una banda di ladri ma è divertente, questi invece non fanno nemmeno ridere.
Altro esempio di cose fatte male, tante, è la scuola dove se ne vedono di tutti i colori.
Non basta che i bulli non vengano puniti e, anzi, le vittime siano discriminate perché osano protestare e i pochi docenti che le difendono vengano emarginati e penalizzati, non basta che alcuni docenti impongano la loro volontà a tutti gli altri in fatto di cartacce da compilare ed adempimenti burocratici inutilissimi; so di docenti di Lettere che fanno errori di grammatica e lessicologia orrendi e si offendono pure se uno li corregge, ho saputo che un docente di strumento sostiene che la scuola esiste solo grazie ai corsi di strumento, altrimenti i ragazzini non si iscriverebbero, annullando con una frase il lavoro dei (pochi, in verità) docenti delle materie curricolari che lavorano seriamente, nella mia carriera ho visto docenti dare voti bassissimi ad alcuni alunni che si impegnano e studiano con metodo, so che un docente, che si era connesso ma non stava assistendo allo scrutinio on line, dopo che è stato telefonicamente stanato, ha dichiarato di “non sapere che c’erano gli scrutini”! e non aveva neppure raccolto ed inserito nella scheda apposita le valutazioni di Educazione civica, come invece avrebbe dovuto fare.
Insomma, ho potuto ampiamente constatare come le cose fatte bene facciano orrore alla maggior parte dei docenti della scuola italica.
Intendiamoci: alcuni insegnanti sono, invece validissimi, preparati, con tanta voglia di far bene, pronti a mettersi in gioco e a trasformare il loro insegnamento a seconda dei bisogni dei loro alunni ma sono pochi, pochissimi, per lo più giovani e questo è un bene perché, alla fine, il futuro della scuola sono loro; la speranza è che non si abbattano, non si demotivino e continuino a fare le cose per bene. Poi c’è la Fg. La Fg, come sapete, è nata in italia ma non è un’italiana tipica, infatti se ne è andata a vivere e ad insegnare in Francia, dove la scuola non funziona molto meglio che qui, anche se il Paese è amministrato molto meglio che da noi.
Ma la Fg le cose le fa per bene, anzi per benissimo e lo ha mostrato ieri sera, su un canale You Tube, illustrando una delle schede interattive di lavoro sulla Lingua inglese che struttura lei stessa, usando testi di canzoni per illustrare la grammatica, per addestrare alla pronuncia, per procedere alla comprensione del testo e alla riflessione sui temi che il testo propone, per avviare alla produzione di testi scritti. Un lavoro che le richiede tempo e pazienza ma che lei fa con passione perché vede, poi, la risposta dei suoi alunni, adulti e ragazzini, quando utilizza le sue schede con loro.
Io anche di schede (cartacee) ne ho realizzate tante anche prima che nascesse Internet e le ho usate con i miei alunni con successo. In questi giorni le sto buttando tutte: ormai sono obsolete e, inoltre, non mi serviranno più perché tra pochi mesi finirò, senza rimpianti, la mia carriera di insegnante con la consapevolezza di aver cercato sempre di fare il mio dovere, di fare le cose per bene.
Altro esempio di cose fatte male, tante, è la scuola dove se ne vedono di tutti i colori.
Non basta che i bulli non vengano puniti e, anzi, le vittime siano discriminate perché osano protestare e i pochi docenti che le difendono vengano emarginati e penalizzati, non basta che alcuni docenti impongano la loro volontà a tutti gli altri in fatto di cartacce da compilare ed adempimenti burocratici inutilissimi; so di docenti di Lettere che fanno errori di grammatica e lessicologia orrendi e si offendono pure se uno li corregge, ho saputo che un docente di strumento sostiene che la scuola esiste solo grazie ai corsi di strumento, altrimenti i ragazzini non si iscriverebbero, annullando con una frase il lavoro dei (pochi, in verità) docenti delle materie curricolari che lavorano seriamente, nella mia carriera ho visto docenti dare voti bassissimi ad alcuni alunni che si impegnano e studiano con metodo, so che un docente, che si era connesso ma non stava assistendo allo scrutinio on line, dopo che è stato telefonicamente stanato, ha dichiarato di “non sapere che c’erano gli scrutini”! e non aveva neppure raccolto ed inserito nella scheda apposita le valutazioni di Educazione civica, come invece avrebbe dovuto fare.
Insomma, ho potuto ampiamente constatare come le cose fatte bene facciano orrore alla maggior parte dei docenti della scuola italica.
Intendiamoci: alcuni insegnanti sono, invece validissimi, preparati, con tanta voglia di far bene, pronti a mettersi in gioco e a trasformare il loro insegnamento a seconda dei bisogni dei loro alunni ma sono pochi, pochissimi, per lo più giovani e questo è un bene perché, alla fine, il futuro della scuola sono loro; la speranza è che non si abbattano, non si demotivino e continuino a fare le cose per bene. Poi c’è la Fg. La Fg, come sapete, è nata in italia ma non è un’italiana tipica, infatti se ne è andata a vivere e ad insegnare in Francia, dove la scuola non funziona molto meglio che qui, anche se il Paese è amministrato molto meglio che da noi.
Ma la Fg le cose le fa per bene, anzi per benissimo e lo ha mostrato ieri sera, su un canale You Tube, illustrando una delle schede interattive di lavoro sulla Lingua inglese che struttura lei stessa, usando testi di canzoni per illustrare la grammatica, per addestrare alla pronuncia, per procedere alla comprensione del testo e alla riflessione sui temi che il testo propone, per avviare alla produzione di testi scritti. Un lavoro che le richiede tempo e pazienza ma che lei fa con passione perché vede, poi, la risposta dei suoi alunni, adulti e ragazzini, quando utilizza le sue schede con loro.
Io anche di schede (cartacee) ne ho realizzate tante anche prima che nascesse Internet e le ho usate con i miei alunni con successo. In questi giorni le sto buttando tutte: ormai sono obsolete e, inoltre, non mi serviranno più perché tra pochi mesi finirò, senza rimpianti, la mia carriera di insegnante con la consapevolezza di aver cercato sempre di fare il mio dovere, di fare le cose per bene.
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