Il naso di Cyrano: La Signorina P.

venerdì 3 agosto 2007

La Signorina P.


La Signorina P. è stata la bravissima maestra della FG per tutti gli anni delle elementari.
Una Maestra con la maiuscola, esperta, capace di dare ai ragazzi metodi e strumenti validissimi. Tant’ è vero che la FG, ancora adesso, quando studia usa il metodo che ha imparato dalla Signorina P.
La Signorina P., quando incontrò la FG, era già piuttosto matura, non molto alta, con una faccia che risplendeva di intelligenza. A me piaceva molto, il problema è che piaceva molto anche alla FG.
Ora voi direte: ma non è un problema, anzi! Invece era un problema, perché la Signorina P. era una persona molto severa e poco espansiva, teneva la disciplina con mano “severa ma giusta”, come diceva la FG, solo che la FG la disciplina la intendeva tutta a modo suo.
Ad esempio: all’uscita da scuola, mentre i ragazzini delle altre classi fuoriuscivano dall’ istituto a valanga, urlando, gli alunni della Signorina P. arrivavano in fila al portone, come un plotone dei marines e uscivano dicendo educatamente:” Arrivederci, Signorina Maestra”. Anche la FG lo faceva ma poi faceva un’ altra cosa: tirava per la giacca la Signorina P. che era costretta a chinarsi ( visto che la FG era allora formato bonsai ) e le stampava un bacio sulla guancia, lasciando la Signorina P. alquanto in imbarazzo, credo che mai prima di mia figlia un alunno si fosse permesso una cosa del genere con lei.
La prima volta che andai a parlare con la Signorina P. fu quando la FG stava in prima elementare, La Signorina P. mi guardò severamente e mi disse:” Certo, studia ed è molto intelligente ma non sta mai seduta nel banco e canta per tutta la lezione!” Cosa potevo risponderle? Mi scusai e le promisi che avrei rimproverato la FG. Infatti, a casa, provai a richiamare all’ ordine la figlia ma lei mi rispose:” Ma io canto perché a scuola sono felice!”
La pregai di esprimere la sua felicità in altro modo ma non ci fu nulla da fare, andò avanti per tutto l’ anno scolastico. In seconda elementare facemmo un passo avanti, infatti, quando andai a parlare con la Signorina P., lei mi disse che almeno stava seduta nel banco “ Ma canta sempre” aggiunse seccamente. Come potevo spiegarle che era perché la FG era felice di stare a scuola, con lei? Non glielo spiegai, le rinnovai le mie scuse.
Poi la FG smise di cantare a voce alta ma dentro di sé cantava, eccome! Per cinque anni, andare a parlare con la Signorina P. fu per me un esame terribile, più terribile di quelli dell’ Università. La Signorina P. amava sicuramente mia figlia ma non poteva ammettere che lei si comportasse al di fuori dei suoi schemi educativi.Anche alle Medie la FG si comportò fuori da ogni schema, anche al Liceo, è sempre andata bene a scuola ma ha sempre studiato a modo suo ( cioè al modo della Signorina P. ) e le insegnanti si sono sempre lamentate ma io non mi sentivo a disagio con loro, forse perché ormai c’ ero abituata o forse perché non le stimavo quanto la mitica Signorina P. Ecco perché, quando vengono i genitori dei miei allievi mi sforzo di metterli a loro agio, perché non voglio vedere sui loro volti il disagio che ho vissuto io per cinque, lunghissimi, anni.

2 commenti:

Anna Righeblu ha detto...

Ciao Tess, anche questa storia è molto carina. Sono riuscita a sorridere un po'. Un abbraccio.

Tess ha detto...

Ciao Anna,
perché hai sorriso solo un po'? Sei triste? Se è così mi dispiace, spero che tu stia bene, vedi se la prossima storiella ti piace.
Ciao
Tess