Il naso di Cyrano: La neve a Roma

venerdì 12 febbraio 2010

La neve a Roma

Ma, dico io! Doveva proprio nevicare stamattina!?
Io stavo già a scuola, quando la faccenda infernale è iniziata e non ho avuto altro problema che tener quieti i miei alunni che erano super eccitati dallo spettacolo, invero bello, e dalla novità.
Devo dire che io non ho una classe di alunni, io ho una classe di santi! Nei limiti della loro esuberanza, i fanciulli sono stati abbastanza tranquilli per quasi due ore, poi li ho portati all’ ingresso a vedere dal vivo il fenomeno perché proprio non ce la facevano più.
Invece la FG ha avuto qualche problema in più.
La FG, in questo periodo è tranquilla quanto una pila atomica, sta ultimando la sua tesi di laurea ed è assalita da dubbi amletici circa ogni quarto d’ora, con quanto piacere mio lo lascio immaginare a voi.
Stamattina la FG è andata a consegnare la tesi in segreteria e poi al suo relatore.
La neve l’ha colta per strada; la FG la neve a Roma non l’aveva vista mai, l’ultima volta a Roma nevicò nel 1985 e lei doveva ancora nascere.
La faccenda le è piaciuta dal punto di vista estetico (la FG è una grandissima esteta!), molto meno dal punto di vista pratico. Il fatto è che ha nevicato per breve tempo ma intensamente, la FG era munita di ombrello ma, vuoi perché la neve pesa e lei era costretta a scuotere l’aggeggio spesso, vuoi perché il suo senso estetico prendeva il sopravvento troppo spesso sul suo buon senso (la FG e fornita di pochissimo buon senso!) si è bagnata da cima a fondo.
Quando sono tornata a casa, ho trovato nell’ordine dal basso in alto: Due scarpe zuppe, due calzini fradici, un paio di pantaloni che sembravano usciti da un naufragio e una gorgone di malumore. I capelli della FG si erano gonfiati ed attorcigliati in orribili spirali serpentiformi a causa dell’umidità.
La FG era veramente di cattivo umore ma mi ha detto che la visione della neve era bellissima, mi ha detto anche che, nonostante il maltempo, era riuscita ad assolvere a tutti i suoi compiti.
Stasera andremo a teatro, ben coperte ovviamente, il problema sarà quello di apparire eleganti anche se imbacuccate fino agli occhi. La neve si è sciolta ma fa freddo e non è detto che non ne ricada dell’altra.
Ma come fa Cat, che vive in Piemonte dove nevica sempre, a sopravvivere!?

1 commento:

Tess ha detto...

La neve è una meravigliosa manifestazione della natura. Peccato che noi non viviamo in un habitat naturale nel senso che non siamo circondati da elementi della natura come terra e prati ma da cemento e automobili. Pertanto il senso di meraviglia svanisce quando per andare a lavorare devi uscire di casa un’ora prima per arrivare un’ora dopo non sapendo se arriverai viva (sulla neve non c’è nessuna garanzia che le ruote seguano sempre lo sterzo della tua macchina). Occorre inoltre avere l’abilità di Carolina Costner e buone capacità da veggente per camminare su quelle invisibili lastre di ghiaccio che si formano sui marciapiedi il giorno dopo che ha nevicato (the day after).
Che dire è carnevale, travestiamoci da yeti. Sopravviveremo anche a questo inverno!
Un abbraccio.
Cat