Il naso di Cyrano: Caro D’Azeglio

domenica 1 agosto 2010

Caro D’Azeglio

Ho appena finito di leggere un interessante volume di Banti sul Risorgimento italiano, un’acuta ed attenta analisi degli evento e delle cause che portarono all’unificazione della penisola.

Nelle ultime pagine dell’opera l’autore riporta un brano di Massimo D’Azeglio, personaggio affascinante perché intelligentissimo, che mi sembra attualissimo. Ve lo regalo e vi invito a meditarci un po’ su.

Io, da parte mia, leggendolo, ho ancora una volta, ringraziato la mia mamma che ha trasmesso a me ed ai miei fratelli quei valori che ci hanno permesso di costruirci “quella preziosa dote che si chiama carattere”

“I più pericolosi nemici d’Italia … sono gli italiani.

….

Per la ragione che gli italiani hanno voluto far l’Italia nuova e loro rimanere gl’italiani vecchi di prima, colle dappocaggini e la miserie morali che furono ab antiquo il loro retaggio; perché pensano a riformare l’Italia e nessuno s’accorge che per riuscirci bisogna, prima, che si riformino loro, perché l’Italia, come tutti i popoli, non potrà divenir nazione, non potrà essere ordinata, ben amministrata, forte, … libera e di propria ragione, finché … ognuno nella sua sfera non faccia il suo dovere e non lo faccia bene od almeno il meglio che può. Ma a fare il proprio dovere, il più delle volte fastidioso, volgare, ignorato, ci vuol forza di volontà e persuasione che il dovere si deve adempiere non perché diverte o frutta ma perché è dovere e questa forza di volontà, questa persuasione, è quella preziosa dote che … si chiama carattere … onde, per dirla in una parola sola, il primo bisogno dell’Italia è che si formino italiani dotati d’alti e forti caratteri. E purtroppo si va ogni giorno più verso il polo opposto. Purtroppo s’è fatta l’Italia ma non si fanno gl’italiani.”

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