Non vi dirò di quale programma si tratti, vi basti sapere che fa parte di quelli che, facendo finta di usare il metodo scientifico, pretendono di farvi credere che zombie e fantasmi esistono davvero, che il mondo finirà in una data ben precisa o che domani arriveranno i marziani.
Ebbene, nella presentazione in oggetto, tra le altre cose, si annunciava la “vivisezione di una mummia”!
Proprio così, sto riportando le parole esatte.
Ora, dato che, come qualsiasi dizionario può chiarirvi, il termine “vivisezione” significa la pratica di sezionare esseri ancora in vita, risulta evidente che è impossibile “vivisezionare” una mummia che, ne converrete anche voi, è decisamente il cadavere di qualcuno che è vissuto ma è anche indubbiamente morto.
L’espressione “vivisezionare una mummia” potrebbe essere definita un ossimoro, la figura retorica che mette insieme due termini opposti, ad esempio “un silenzio assordante”, una contraddizione in termini che crea un effetto voluto dal suo creatore.
In realtà, non credo che l’infelice espressione possa definirsi un ossimoro perché, mentre questa figura è sempre”pensata” dal suo autore ed ha un suo fine specifico, come tutte le figure retoriche, penso proprio che coloro che hanno preparato la presentazione, senza pensarci più di tanto (che pensare per alcuni risulta tanto faticoso!), abbiano messo insieme delle parole che, a loro giudizio, dovevano attrarre ed incuriosire e poi ho i miei forti dubbi che essi sappiano cos’è un ossimoro.
Non me ne sono neppure troppo indignata, ormai è irragionevole pretendere un uso corretto del linguaggio, i più parlano senza pensare a quel che dicono, basta sentire un TG, aprire un quotidiano, ascoltare un programma radiofonico, mi sono soltanto chiesta: “Perché spreco tanto tempo e tanta fatica per insegnare l’italiano ai miei alunni?”
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