Ieri però ho dovuto cucinare il famoso “Sugo di mamma”, mitico condimento, a sentire le mie figlie, che io farei da grande chef.
La cosa mi lusinga ma devo confessare che il sugo in questione non è che un banalissimo ragù a base di carne di vitella e maiale, con aggiunta di passata di pomodoro. Niente di che, insomma.
Le mie figlie il vero “Sugo di mamma” lo hanno assaggiato da piccole ma loro lo dovrebbero chiamare “Sugo di nonna”. Quello sì che era una poesia!
Quando ero piccola il suo aroma mi svegliava la domenica mattina ed era proprio un bello svegliarsi. La mia mamma si alzava presto e preparava il ragù, meraviglioso come quello di Donna Rosa nella commedia di Eduardo.
Anche la mia mamma usava gli stessi ingredienti che uso io (lei ci metteva pure la cipolla ma non si sentiva) però il suo sugo era incomparabilmente più buono del mio, non so perché, forse perché mamma amava cucinare e ci metteva il cuore nel farlo, forse perché gli ingredienti erano genuini allora, forse perché a noi figli sembrava più buono di tutti gli altri. Non so, sicuramente il “Sugo di mamma” mia era più buono del mio.
Adesso la mia mamma quel sugo non lo fa più, è anziana, si stanca facilmente, non può più dedicarsi a realizzare pietanze troppo elaborate ma io il suo ragù me lo ricorderò sempre.
Credo che anche le mie figlie il “Sugo di mamma” loro se lo ricorderanno per sempre; forse perché, alla fine, buonissimo o soltanto decente, il “Sugo di mamma” è un po’ il condimento di quel periodo bello della nostra vita che è l’infanzia il condimento dei ricordi felici, dei compleanni e dei Natali vissuti nell’abbraccio della famiglia.
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