Uno dei miei alunni, F. ha partecipato all'iniziativa della "Nave della Legalità" contro le mafie e gli ho chiesto di raccontarci la sua esperienza. Il suo racconto è qui sotto e, come potrete leggere, è stata per lui un'esperienza importante.
F. ha sottolineato soprattutto la partecipazione dei ragazzi come lui, giovani e giovanissimi che stanno prendendo coscienza del male che contamina la società ma si stanno rendendo anche conto che il male si può combattere. Quanto è bello quel grido che F. ha scritto: "Evviva la Legalità!", sono sicura che F. non si limita a dirle quelle parole ma che le mette e le metterà in pratica ogni giorno.
Ecco il suo racconto:
"Per me è stato un grande onore fare questo viaggio insieme a molti altri giovani che avevano le mie stesse idee per combattere la mafia ed essere liberi. Il viaggio mi ha formato e mi ha fatto crescere rendendomi una persona migliore e facendomi aprire gli occhi sul mondo. Mi ha aiutato a riconoscere il male dal bene, parlando con persone che hanno vissuto con il terrore ma che hanno trovato la forza di andare avanti; quindi io dico: “Evviva la Legalità!”.
Il viaggio è iniziato il 22 maggio ed è finito il 24. Il 23 mattina, dopo essere arrivati a Palermo con la nave della legalità, siamo stati accolti dai ragazzi palermitani che urlavano in coro: “Giovanni e Paolo, Giovanni e Paolo” e, anche se c’era una pioggia torrenziale, stavano lì per combattere insieme a noi la mafia. Successivamente siamo andati in una piazza dove c’era un grosso palco sul quale si alternavano gli spettacoli. Intorno al palco erano stati sistemati vari stand come quello della Forestale e quelli di diversi licei. Presso uno stand i ragazzi facevano la serigrafia.
Un momento emozionante è stato quando siamo andati nell’ aula bunker dove c’ erano i lavori dei ragazzi di Palermo ed è da lì che è partito il corteo fino all’albero dedicato a Falcone. Sotto questo albero si sentiva la grinta di noi ragazzi contro la mafia. Al termine della giornata ci siamo diretti allo stadio per vedere la partita del cuore e la cosa che più mi ha divertito è stata la ola che si è propagata in tutto lo stadio e mi ha fatto sentire molto unito agli altri ragazzi. Alla sera, nel momento dell’imbarco sulla nave, eravamo tutti molto tristi perché sembrava che fosse finito tutto ma poi, durante il viaggio di ritorno sulla nave, ci siamo nuovamente divertiti e il nostro dispiacere è svanito perché sentivamo di aver partecipato a qualcosa di veramente speciale."
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