Martedì, l’incredibile FG,
nonostante si sentisse abbastanza male, ha voluto andare in piazza San Pietro per vedere la “Fumata”.
Anche io ero ridotta uno straccio e per di più pioveva ma per noi romani la
“Fumata” è una tradizione troppo affascinante e pittoresca perciò abbiamo
deciso di andare. Io, ovviamente, ero in tenuta da “Maman pengouin”, ovvero
imbozzolata nel mio cappottone impermeabile, corredata di cappello, guanti,
foulard ed ombrello, la FG, per una volta nella vita mi ha dato retta, era ben
coperta e protetta dal freddo e dall’umidità.
Nella piazza, bellissima come
sempre anche se una parte del colonnato è incartato dalle impalcature per i
restauri, c’era parecchia gente, molti stranieri e tanti preti e monache,
alcuni di loro anche giovani.
Io e la FG siamo buone
osservatrici e, per ingannare il tempo in attesa della “Fumata”, abbiamo
iniziato a guardarci intorno. La prima cosa che saltava agli occhi, anzi alle
orecchie, erano i gruppi di spagnoli… fanno sempre un chiasso allucinante,
anche simpatico, se si vuole, ma sempre chiasso è!
Una delle cose che mi hanno
colpito di più è stata l’atmosfera: non c’era (mi è sembrato) quella tensione
religiosa che avevo percepito durante i precedenti conclavi (io ho visto dal
vivo le “Fumate” bianche di Wojtyla e di Ratzinger), tutto sembrava ridursi ad
una dimensione mediatica: tutti, anche i religiosi, erano impegnati a scattare
foto e a realizzare video, qualcuno postava su facebook, molti telefonavano o
chattavano.
Poi c’erano i cori: qualcuno
cantava le litanie, un gruppo di suore, invece, cantava un buffo ritornello che
diceva, più o meno, “Papa novo, Papa novo, chi sarà?”. Alla FG è venuto un
pensiero “profondo”… mi ha detto che quelle suore sembravano le cheerleader
della Chiesa. In effetti…
Persino i due pretini giovani che
recitavano il Rosario mi hanno shoccata: invece della coroncina usuale,
utilizzavano un’ App sui loro cellulari!!
La “Fumata”, arrivata alle otto
della sera, su un cielo nero di pioggia e di notte, era nera, il fumo è uscito
dal tradizionale comignolo della Sistina, ripreso dalle telecamere e trasmesso
dai maxischermi posizionati ai lati della piazza e noi, un po’ deluse non dalla
fumata nera ma da quello che avevamo visto, prima che la folla si muovesse, ce
la siamo svignata e siamo andate a prendere il tram che ci ha riportate a casa.
Il Papa l’hanno eletto il giorno dopo: è il primo Papa
sudamericano, il primo Papa gesuita, il primo Papa che ha scelto di chiamarsi
Francesco, un Papa dai molti primati ma sarà davvero un Papa innovatore?
Chissa?
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