Venerdì sera, dopo la solita settimana infernale, passata a
tentare di risolvere diecimila problemi, girando come un grillo impazzito, in
contatto con gente per lo più demente, sono andata a teatro con le due Figlie e
con la mia amica L, un bel modo, tutto al femminile, per passare la festa delle
donne.
Abbiamo cenato al bistrot del Sala Umberto, commentando con
leggerezza sostenibile le schifezze italiane, ormai non riusciamo neppure più
ad indignarci e ce la giochiamo con l’ironia, anche perché le due F sono
maestre nel genere.
Poi siamo entrate in sala e lo spettacolo è iniziato. Giobbe
Covatta ci ha raccontato gli scenari apocalittici derivanti dall’innalzamento
della temperatura sulla terra (lo spettacolo si intitola, appunto, Sei gradi).
Un tema drammatico e che fa sicuramente riflettere, solo che il comico lo ha
affrontato con una tale carica di ironia ed umorismo che abbiamo riso
disperatamente per due ore. Tutti, quelli di destra e quelli di sinistra.
Abbiamo riso in tutti i modi, dietro di noi c’erano alcune
signore che ridevano in modo così buffo che erano comiche anche loro, io ho
riso così tanto che mi si è sciolto anche il trucco, meno male che ne uso
davvero poco. La mia amica L si è divertita quanto me e le due F sghignazzavano
senza ritegno.
Insomma, un monologo assolutamente delizioso e,
soprattutto, Intelligente, acuto, mirato
a far riflettere senza annoiare con i soliti discorsi da tromboni politici.
Uno spettacolo da promuovere a pieni voti, indubbiamente uno
dei migliori di questa stagione teatrale, consigliabilissimo, non perdetevelo!
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