Questa settimana vi voglio
parlare dei miei alunni di prima media. Sono quattordici ragazzini, otto maschi
e sei fanciulle. Molti sono nati in Italia da genitori non italiani, un paio
sono arrivati in Italia da pochi mesi, gli italiani sono in netta minoranza: è
una vera classe multiculturale, nel senso che ognuno di loro ha esperienze e
vissuti che fanno riferimento a sistemi culturali diversi e ognuno di loro
sembra rispettare l’identità culturale degli altri. La cosa che più mi
affascina di questi ragazzini è la naturalezza con la quale collaborano e si
aiutano vicendevolmente, il che, in questi tempi di razzismo dichiarato o
latente, è una bellissima lezione per tutti.
Nei primi giorni ho dovuto
faticare parecchio: erano tutti scatenati, in genere, gli alunni arrivano in
prima media poco dotati di autocontrollo e i ragazzi della 1^ D non facevano
eccezione: farli stare attenti, portarli a mensa, accompagnarli all’uscita in
silenzio e con ordine erano fatiche improbe.
Poi mi è venuta un’idea: ho detto
loro che io ero il Capitano della nave e loro i miei marinai e che i marinai
obbediscono al loro Capitano che si prende cura di loro. La faccenda li ha
affascinati e, da allora, hanno imparato ad essere più disciplinati.
La settimana scorsa ho assegnato
a questi tesori dei disegni sui miti che abbiamo letto e li ho divisi in gruppi
che avrebbero dovuto realizzare in classe dei cartelloni. Ebbene, non solo
tutti hanno eseguito i disegni e portato il materiale, ma in classe hanno
lavorato disciplinatamente, parlando a voce bassa, aiutandosi e prestandosi
pennarelli, colla e porporina.
I cartelloni sono venuti
benissimo e, quando il collaboratore scolastico li ha attaccati alle pareti,
gli alunni erano tutti orgogliosi e ancor più lo sono stati alle mie parole di
lode.
Certo, non sono tutte rose e
fiori: molti di loro hanno carenze nelle conoscenze di base, sulla grammatica
dovremo fare un lavoro enorme ma mi sembra che loro, ogni giorno di più
comprendano l’importanza dello studio e cerchino di impegnarsi e questo è
fondamentale per ottenere dei successi.
Insomma, grazie ai miei alunni,
io vado volentieri in classe, lavoro con piacere e, spesso, mi diverto anche
insieme a loro. Grazie, ragazzi e ragazze della 1^D
1 commento:
Sono commosso
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