Ieri mattina è arrivata, finalmente, Cat a Roma ed io sono
andata ad accoglierla alla stazione Termini.
Di solito mi piace andare alla stazione: nonostante le
condizioni igieniche pietose, è un ottimo posto per osservare e studiare la
gente ma stavolta mi sono sentita veramente a disagio.
La stazione Termini è diventata lo specchio fedele
dell’italia odierna: una vera e propria corte dei miracoli.
Gente che chiede l’elemosina a Termini ce n’è sempre stata,
ladruncoli vari anche ma mai così numerosi come ieri: mancavano solo Esmeralda
e Fiorello che fa il verso a Cocciante che interpreta il gobbo di Notre Dame e
Victor Hugo sarebbe stato entusiasta!
Tra accattoni alquanto minacciosi, drogati, barboni e gente
che si spaccia per portabagagli, quello che mancava assolutamente era una
guardia, un poliziotto, un qualsiasi essere umano pagato per proteggere la
gente! Forse li mandano tutti in Val di Susa a menare i NoTav!
Mi tenevo stretta la borsetta e osservavo: la maggior parte
dei reietti non apparteneva all’etnia rom, non erano i soliti extracomunitari
che vagano per strade e spiagge, la maggior parte era formata da italiani.
E questa è una novità, brutta novità, che, forse, è figlia
della crisi economica che ormai, per colpa dei criminali che siedono sulle
poltrone del potere, devasta la nazione.
Ormai, a parte i politici e qualche delinquente industriale,
siamo diventati tutti poveri ma anche nella povertà ci sono dei livelli:
alcuni, facendo sacrifici e rinunce, riescono a campare con stipendi sempre più
miserabili, altri lo stipendio l’hanno perso perché licenziati, molti giovani,
quelli che sono troppo onesti per prostituirsi al potere e alle mafie, uno
stipendio non l’hanno mai visto; poiché senza soldi non si campa molti vivono
di carità, o almeno ci provano, altri si danno alle truffe e al crimine. Questa
è l’italia e la stazione Termini, ormai lurido accampamento di sventurati e
delinquenti, ne è lo specchio fedele. Che bella immagine per i turisti stranieri
che arrivano a Roma!
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