Il naso di Cyrano: Vacanze Romane

domenica 24 agosto 2014

Vacanze Romane



Ieri Cat è tornata a Rivoli ma in queste due settimane che è stata a Roma ci siamo proprio divertite!

Abbiamo visto alcune mostre bellissime: quella di Michelangelo ai Musei Capitolini è stata un vero e proprio tuffo nel passato, quello mio e di Cat, quando al Liceo facemmo una super ricerca sul mitico Buonarroti e Cat disegnò, in chiaroscuro, alcune delle sue opere.  Rivedere la Madonna della scala o il Cristo di Santo Spirito, tanto per citarne alcune, è stato un piacere.

Anche la mostra di Palazzo Venezia sulla tomba della Dama cinese è stata affascinante, in particolare mi hanno colpito un servizio da the in lacca nera e rossa e gli abiti in seta finissima, perfettamente conservati!

La mostra del Vittoriano sull’attività dell’Istituto Luce è stata interessantissima anche se un po’ triste: vedere l’Italia del fascismo, il duce arrogante e i contadini poverissimi, le adunate oceaniche e la scuola che indottrinava i ragazzini mi ha fatto un po’ male, anche perché ho l’impressione che ormai stiamo tornando esattamente a quelle condizioni!

Naturalmente, io e Cat non abbiamo trascurato le passeggiate per il centro di Roma, sporchissima e trascurata ma, incredibilmente, sempre tanto bella, abbiamo cenato sul Tevere in un locale multietnico che prepara tutti piatti dell’area mediterranea e ci siamo godute le luci di Roma notturna.

Abbiamo anche assistito alla proiezione dello spettacolo di Piero Angela e Paco Lanciano al Foro di Augusto, una cosa affascinantissima: tra piacevoli musiche di Roberto Angelini, abbiamo potuto ascoltare in cuffia le spiegazioni sulla nascita e l’organizzazione del Foro mentre sul muraglione di fondo scorrevano immagini suggestive.

Mercoledì scorso abbiamo abbandonato Roma e siamo andate a Tivoli. Avevamo al seguito la Fg e la Fi che ci ha anche fatto da autista.

Volevamo visitare Villa d’Este e ripartire dopo pranzo ma non è andata esattamente così.

A Villa d’Este abbiamo anche potuto ammirare una mostra sulla moda del periodo Manierista e Barocco, c’erano dipinti di cavalieri in armatura e di dama in sottanone, era un tripudio di elmi, gorgiere, collari alla Medici in pizzo pregiato, gioielli e perle, tante perle! Erano esposti anche campioni di tessuti d’epoca e alcuni costumi di scena di opere liriche e teatrali realizzati, con perfetta fedeltà, da una sartoria romana.

La palazzina che il cardinale Ippolito d’Este si fece costruire è deliziosa, rispecchia perfettamente il gusto raffinato delle ville estensi che ho potuto ammirare a Ferrara ma il vero spettacolo è il giardino!

Lo si potrebbe, in effetti, definire uno spettacolo musicale, infatti il visitatore è costantemente accompagnato, nella sua passeggiata, dal suono delle tantissime fontane. E’ un tripudio di zampilli e cascate, di statue e di piante, alcune secolari come i due platani presso la fontana dell’ovato che risalgono al tempo del cardinal Ippolito.

Abbiamo scattato un numero impressionante di fotografie! O meglio, le foto le hanno scattate Cat e la Fg con i loro apparecchi e la Fi con la mia fotocamera, così, mentre loro inquadravano, io mi sono goduta uno spettacolo da Paese delle Fate!

Al termine della visita avevamo tutte un bell’appetito che abbiamo estinto con un ottimo pranzo in un ristorante che si trova davanti al Parco gregoriano. Ci è venuta la curiosità di visitarlo.

Il Parco è gestito dal FAI e, alla biglietteria, c’era un giovanotto, apparentemente innocuo che, in realtà, doveva essere un nipotino di Voldemort!

La carognetta ci ha venduto i biglietti e ci ha spiegato che la visita consisteva “in una passeggiatina di un’oretta, un’oretta e mezzo” che, tradotto dal serpentese, significava:” una vera e propria escursione da trekking, con discesa e risalita su un baratro denominato “La Valle dell’Inferno”!

Ignare di quanto ci aspettava, abbiamo diligentemente letto le notizie sul sito, la valle dove, per ordine del papa Gregorio XVI, fu deviato l’Aniene, dopo l’alluvione del 1826, poi ci siamo avviate.

Intendiamoci, il posto è romanticamente da sballo! Una valle stretta dove il fiume forma una grande cascata e altre cascatelle minori, che cantano incessantemente la loro canzone, tra alberi e arbusti, tra rocce e ruderi di un’antica villa romana e di un paio di templi, roba da far impazzire i tedeschi che venivano per il Gran Tour e che, infatti, impazzivano.

La “passeggiatina” è durata quasi tre ore, anche perché Cat e soprattutto io, validamente sostenuta dal robusto braccio della Fi, dopo un po’ non ce la facevamo più con quel saliscendi su gradini pericolanti e sterrati micidiali. Per fortuna lungo i percorsi c’erano delle panchine e potevamo riprendere un po’ il fiato mentre le figlie scorazzavano allegramente con la baldanza della loro giovinezza!

Però, lo spettacolo valeva la pena della fatica.

Insomma, io e Cat, oltre al piacere di stare insieme, abbiamo trascorso delle giornate veramente stupende!!

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