Quando ero piccola, tra marzo e
maggio, c’era la cosiddetta mezza stagione, un periodo nel quale si indossavano
abiti di lana leggera, golfini e giacchette. Le madri viaggiavano in tailleur e
soprabiti. Le scarpe non erano più quelle invernali ma non ancora si
trasformavano in sandali e noi ragazzini indossavano i calzettoni alti ma di
cotone.
Poi, tutto questo, come tante
altre cose del mondo piccolo della mia infanzia, sono sparite. L’inverno, per
tanti anni, è diventato subito estate, i tailleur sono spariti, oppure
rimangono segregati nell’ergastolo di un armadio, dai maglioni pesanti si passa
immediatamente alle magliette di cotone, oggi vedi le alunne inguainate in
aderentissimi fuseaux di lana e domani arrivano mezze nude in calzoncini e
volgarissime canottiere che nulla lasciano all’immaginazione.
Quest’anno, però, qualcosa è
cambiato: l’estate sembrava arrivata con la consueta intempestività ma,
evidentemente, l’inverno si è stufato di essere messo da parte in modo così
brutale e si è ribellato: da due giorni è tornato, almeno a Roma, deciso a
riprendersi una rivincita. Piove e la temperatura si è abbassata in modo così
repentino che le mie alunne, che se ne infischiano bellamente dei miei richiami
ad un abbigliamento più decoroso, venerdì tremavano di freddo nelle loro
canottiere small size.
E io me la ridevo, nella mia
bella maglietta di cotone pesante, formato XXL e rivolgevo un caloroso
bentornato all’inverno!!
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