Il naso di Cyrano: maggio 2016

domenica 29 maggio 2016

Liberty



La mostra di Alfons Mucha, il geniale artista boemo mi è piaciuta molto.
A me lo stile Liberty piace molto, anche se, osservando le opere di quel periodo, provo una sensazione un po’ inquietante, come se, nelle volute, nel decorativismo talvolta esasperato di quell’arte si nascondesse un presagio: quello dei regimi fascisti e del nazismo. Ho l’impressione che quell’arte racconti il disfacimento della società borghese dell’ottocento e preannunci la catastrofe del Novecento.
Probabilmente è tutta una mia fantasia che deriva dal fatto che conosco bene la Storia e, sapendo quello che sarebbe accaduto, proietto la mia angoscia sui prodotti artistici dell’Art Nouveau, cosa che, però, non mi capita con gli altri movimenti artistici.
Comunque, davanti ai grandi pannelli creati da Mucha, di fronte alle sue bellissime donne, alle volute che le circondano, ho passato un pomeriggio bellissimo, mi tornavano in mente i lavori di Gaudì, le vetrate di Cambellotti, le architetture di Dominic y Montaner, in una specie di vortice visivo e visionario che mi affascinava e dal quale è stato piuttosto difficoltoso venir fuori al termine della visita.



domenica 22 maggio 2016

Il supplì



La settimana scorsa la FG ha fatto il suo solito raid mensile a Roma e io ho cercato di organizzare le cose al meglio anche (e soprattutto ) dal punto di vista alimentare (dove “al meglio” non vuol dire “dal punto di vista più sano”).
Domenica le avevo preparato il mio mitico ragù ed è stato un pioacere vederla mangiare le pappardelle e le salsicce:
nel pomeriggio siamo andate a vedere la mostra di Mucha, assolutamente fantastica e quella sulla Barbie, dove la figlia, improvvisament tornata bambnina si è scatenata a fare fotografie delle Barbie che le piacevano di più.
Finita la mostra non poteva mancare una puntatina al caffè Sant’Eustachio dove abbiamo gustato una divina moussse di caffè con panna. Uscite dal caffè siamo state letteralmente inondate da un temporale che ci ha ridotte come pulcini bagnati.
Lunedì siamo andate a pranzo in una rosticceria vicino casa e , tra le altre delizie, la FG che già aveva fatto una lauta colazione con cornetto e cappuccino, non ha rinunciato al supplì, anzi ai suppl’, perché ne ha voluti due.
I supplì hanno il potere di scatenare nella FG profonde riflessioni filosofiche: tra un morso e l’altro la Fg ha sentenziato che Heiddeger non aveva capito niente e che la vera essenza dell’essere non è nell’ente, è nel supplì! Il supplì rappresenta la perfezione metafisica dell’essere, almeno a giudizio della FG e, a guardarla mentre se ne stava mangiando uno si ha l’impressione che sia effettivamente così!
Secondo la FG, Se Schopenauer, Kirkegaard, Leopardi e altri allegroni del genere fossero venuti a Roma e si fossero mangiati il supplì, e magari anche due, la storia della filosofia e della poesi avrebbero preso una piega decisamente più ottimistica.
Il supplì, insomma è per la FG più o meno quello che era la monada per Leibniz: un microcosmo perfetto, un’armonia equilibrata di sapori, la quintessenza dell’essere felice.
Certo in Francia trova anche altri motivi per essere felice ma quel filo di mozzarella che collega l’essere e la felicità in Francia non c’è! Il Re Sole aveva cuochi eccellenti, mangiava piatti squisiti ma il supplì non ce l’aveva. La FG, tutte le volte che torna in Italia, invece non se lo fa mancare.

domenica 15 maggio 2016

Chi fa da sé …



Da tempo avevo segnalato al dirigente scolastico le pietose condizioni in cui versa la sala professori della nostra scuola, lui, come fa sempre, ha diligentemente preso degli appunti ma non ha fatto assolutamente nulla per migliorare la situazione. Non è la prima volte e non sarà neppure l’ultima, così, senza chiedere permessi che non mi sarebbero stati concessi, accampando motivi vari e privi di senso logico, giovedì, con i ragazzini del laboratorio pomeridiano, ho fatto un’incursione da manuale.
Avevo spiegato agli alunni, in aula, cosa dovessero fare, ognuno di loro aveva il suo incarico e tutti hanno agito velocemente e con grande precisione, per non essere beccati dal dirigente erano essenziali la velocità l’organizzazione e la silenziosità.
In poco più di un’ora, sotto la mia direzione, i ragazzi e le ragazze hanno svuotato gli scaffali dove i libri erano ammucchiati disordinatamente, insieme a vecchi pacchi di compiti, cartelloni obsoleti e mucchi di immondizia.
Abbiamo raccolto quattro sacchi di spazzatura che abbiamo poi gettato nei cassonetti, i pacchi di compiti sono stati spostati in un corridoio, dove, presumo, rimarranno fino alla fine dei tempi, i libri, catalogati per materie, sono stati riposizionati ordinatamente sugli scaffali, i cartelloni, raccolti e legati, son stati collocati in un rientro del muro.
Adesso la sala professori è ordinatissima, purtroppo è ancora lercia perché il bidello che dovrebbe pulirla non lo farà mai e il dirigente non farà nulla per farglielo fare. Non so neppure per quanto tempo la stanza resterà in ordine, molti dei miei colleghi sono, purtroppo, dei maleducati zozzoni, lasciano i bicchierini sporchi di caffè e le buste di cibo sul tavolo, si guardano bene dal risistemare le sedie dopo che le hanno usate, sembrano godere a sporcare e rovinare tutto, poi pretendono di educare i ragazzini!