Il naso di Cyrano: Casa Medici

domenica 23 ottobre 2016

Casa Medici



Confesso che ho iniziato a vedere la prima puntata dello sceneggiato televisivo sui Medici di Firenze con molte remore e tante perplessità.

La televisione italiana attuale in genere offre esempi magistrali di tv spazzatura e, se si eccettuano i programmi di Piero ed Alberto Angela, non c’è nulla che possa interessare  persone dotate di buon senso, intelligenza e cultura ed è per questo motivo che io, praticamente, non vedo più nessun programma, a parte Ulisse, Superquark e qualche vecchio giallo, da circa quattro anni.

La prospettiva, però, di assistere ad un programma sulla famiglia fiorentina che tanto mi affascina da sempre ha stimolato la mia curiosità e ho deciso di accendere il televisore, preparata, comunque, ad una inevitabile delusione.

Invece, incredibilmente, lo sceneggiato non è fatto poi così male; certo, è roba da pubblico ignorante, realizzata come se fosse una specie di giallo; la tecnica narrativa, con un uso spregiudicato ed immotivato del flashback, è oltremodo fastidiosa e ben più adatta ad un filmetto sugli eroi Marvel che a uno sceneggiato storico (Anton Giulio Majano si starà rivoltando nella tomba!); ci sono alcune inesattezze storiche, come il fatto che l’elezione dell’antipapa Giovanni XXIII avvenne a Pisa e non a Roma, si danno per veri fatti che non furono mai storicamente accertati come l’avvelenamento di Giovanni o l’amore di Cosimo per una lavandaia (la censura preferisce dire lavandaia invece di cortigiana o prostituta!!) ma, nel complesso, la vita dei Medici nella Firenze quattrocentesca, le lotte tra famiglie, lo sviluppo delle arti, la competizione economica, gli usi familiari, i rapporti e i ruoli all’interno delle famiglie dei magnati sono rese con precisione.

Credo che lo sceneggiato, se le prossime puntate saranno sul calibro della prima, avrebbe riscosso l’approvazione anche di mio marito con il quale studiammo nel profondo tutti gli aspetti di questa fantastica famiglia e con il quale realizzammo un bellissimo ipertesto sull’argomento.

Un’ultima critica riguarda la scelta degli attori: se Dustin Hoffman ricorda nell’aspetto fisico Giovanni di Bicci, la scelta di un attore belloccio come quello che interpreta Cosimo il vecchio è assurda, capisco che la scelta sarà stata necessaria per catturare l’attenzione delle scriteriate femmine italiote attuali ma Cosimo era davvero bruttissimo, come del resto quasi tutti i Medici; il fascino di Cosimo, testimoniato dai suoi contemporanei, non era nell’aspetto fisico ma nella sua cultura, nel suo amore per l’arte, nel suo carattere riflessivo, nella sua capacità economica e nella sua immensa abilità politica, tutti elementi che a Firenze, nel Quattrocento lo resero così amato che, quando morì, i fiorentini scrissero sulla sua tomba:”Al padre della patria” ma che  in italia non hanno più nessun valore.

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