Per concludere in bellezza questo magnifico mese di assenza
da scuola, come programmato già da tempo, stamattina, scortata dalla Fi, sono
partita per Napoli.
Il viaggio sul treno Frecciabianca, è stato tranquillo e
siamo arrivate secondo l'orario previsto.
Abbiamo preso alloggio in un bell'albergo vicino alla
stazione centrale, un antico palazzo, ristrutturato secondo tutte le regole del
comfort, gli impiegati sono molto cortesi ma piuttosto lenti; del resto la
lentezza sembra un po' la caratteristica di tutti qua, mi manca un po' il
dinamismo che trovo invece quando vado a Milano, qui è come se la gente, con il
suo comportamento, dicesse: "Non ti affannare, rilassati e
divertiti", che poi non è affatto sbagliato, per una che sta in vacanza,
infatti ho deciso che mi rilasserò e cercherò di divertirmi il più possibile.
Oggi ho visitato il mitico teatro SanCarlo, il più antico
d'Europa, tutto color crema, rosso e oro, dove lavorarono Paisiello, Bellini,
Donizetti, Rossini e il mio amato Verdi, un vero gioiello. Poi sono stata a
piazza Plebiscito e ho visitato Palazzo reale e ho passeggiato per via Toledo
ed è stato tutto un ricordare i re, da Federico di Svevia ai Borboni ed un
tuffarmi nei luoghi descritti da Matilde Serao e Carolina Invernizio.
Abbiamo pranzato divinamente alla Taverna d'o re, un piccolo
locale dove i cibi sono di eccellenza, cucinati con cura e quasi con affetto, i
paccheri alle vongole e fiori di zucca erano gustosissimi, il fritto di pesce
croccante e leggero mi ha estasiata, il dolce, una sfogliatella con ripieno di
pastiera allo Strega era impagabile e non abbiamo neppure speso tanto. Devo
dire che le sfogliatelle di qua sono proprio un'altra cosa da quelle di Roma,
hanno un sapore tutto diverso, aromatico, profumato, cibo da dei!
A cena abbiamo preso un aperitivo con delle sfiziature e
qui, devo confessarlo, è successa una cosa un po' strana: io, quando ho
programmato il viaggio, avevo cercato su internet i posti migliori e vicini ai
luoghi da visitare e, per la cena di stasera avevo trovato un locale che si
chiama Cannabistrot. Non avevo fatto caso al nome ma, quando siamo arrivate,
tra il mio stupore e l'incontenibile ilarità dalla Fi, abbiamo scoperto che sia
i cibi che gli aperitivi sono a base di canapa. Devo dire che anche in questo
locale tutto era delizioso, mi sono goduta uno spritz dal gusto fortemente
aromatico, un toast al formaggio ed un dessert ricotta e pera, su pasta di
canapa fantastici.
La Fi sta ancora ridendo, credo, della mia ingenuità ma
anche a lei l'apericena è piaciuto parecchio.
Io e la Fi siamo tornate in albergo piuttosto stanche ma io
mi sono divertita davvero tanto!
Sabato
Stamattina a Napoli ci siamo svegliati con la nebbia!
Sembrava di stare a Milano e il personale dell'albergo era mortificato come se
la nebbia fosse colpa loro! Per fortuna verso le nove è comparso il sole e
abbiamo avuto una bellissima giornata, in tutti i sensi e anche molto
istruttiva. Ho imparato molte cose, visitando la reggia e il museo di
Capodimonte: che il barocco napoletano non era fatto solo di santi e madonne,
gli artisti dipingevano anche scene mitologiche con delle notevoli fanciulle
sovrappeso piuttosto lascive; anche le nature morte erano apprezzate,
soprattutto quelle che ritraevano cibarie.
Ho ammirato porcellane bellissime alla villa Pignatelli e al
museo del duca Martino e delle carrozze assai affascinanti.
Ho mangiato cibi gustosi: la sfogliatella per colazione,
l'impepata di cozze, che non dimenticherò mai più, per pranzo e, per cena, la pizza napoletana
che, però, i napoletani chiamano
"pizza romana, vai a capire perché!
Ho imparato che a Napoli non serve avere Google map: a
Napoli, se qualcuno ti vede con una mappa tra le mani, si avvicina e ti chiede:
"Signurì, dove vulite andare?", quando lo ha saputo, lui ti dà tutte
le indicazioni, un po' imprecise per la verità ma alla fine si arriva dove si
voleva arrivare, addirittura qualcuno ti accompagna pure! Mi sembrava di stare
in un libro di Luciano De Crescenzo, oggi.
Ho imparato che è faticosissimo tagliare la pizza, è molto
morbida e scappa da tutte le parti, ho imparato che il polipo è duro da
inforchettare, un pezzetto è partito in volo dal mio piatto ed è finito sulla
tovaglia ma era troppo buono per lasciarlo lì, l'ho preso velocemente con le
dita e me lo sono infilato in bocca!
Soprattutto ho imparato che a Napoli i semafori non sono
semafori, sono piuttosto consigli: "C'è il rosso? E va bene, tu, se vuoi,
fermati, altrimenti guardati intorno e, se non vedi pericolo, attraversa, poi,
se siete in tanti, pure se c'è il rosso, attraversate tutti insieme che le
macchine si fermano!" Questo dicono i semafori a Napoli, ieri ero
terrorizzata, oggi ho fatto come i napoletani, ho imparato a vivere
pericolosamente con leggerezza e allegria.
Domenica
Stamattina io e la Fi siamo state a visitare la cappella
Sansevero, luogo strabiliante per bellezza ed eleganza, il Cristo velato è
indescrivibile, lo si può solo guardare a bocca aperta.
Dopo abbiamo fatto colazione con l' immancabile
sfogliatella, dolce che ormai è diventato il leit motiv di queste belle vacanze
e che per me è un veleno, visto che ho il colesterolo e la pressione alta ma
non si può resistere al suo dolce richiamo.
Abbiamo anche visitato il chiostro del monastero di Santa
Chiara con le sue maioliche coloratissime, un luogo in cui natura ed arte si
fondono in perfetto equilibrio..
Dopo aver pranzato a base di cozze e babà al Ferdinando e
Carolina, con la funicolare siamo salite a Castel Sant'Elmo però nel frattempo
si è alzato un vento freddo e ha cominciato a piovere. Sugli spalti del
castello che domina tutta Napoli, fu costruito proprio per reprimere
eventuali rivolte interne, faceva freddissimo ma io mi sono goduta la vista
mozzafiato della città e del golfo, con la segreta speranza di prendermi una
bella infreddatura che potrebbe scongiurare il mio rientro a scuola domani.
Dopo, io e la Fi abbiamo visitato la Certosa di San Martino
con i suoi bellissimi chiostri, i presepi, le navi e le carrozze dei re Borbone
e Savoia.
In serata siamo andate a vedere "Il martirio di
sant'Orsola di Caravaggio" e, dopo aver recuperato le valigie in hotel,
siamo andate a ritirare la pastiera e le sfogliatelle che avevamo ordinato per
portarle con noi a Roma e, giacché c'eravamo, ne abbiamo comprate altre sei con
le quali abbiamo cenato sul treno che ci ha riportate a casa.
Questo viaggio è stato proprio piacevole, interessante ed
affascinante e domani sarà ancora più triste tornare nel letamaio e ritrovare
squallidi esseri ignoranti, ipocriti e spesso anche puzzolenti. Per fortuna che
le vacanze di Pasqua arriveranno prestissimo!
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