Mercoledì è ufficialmente
ricominciata la scuola, con il collegio docenti ed una serie interminabili di
inutili riunioni.
Ho ritrovato i colleghi, per la
maggior parte dementi, ignoranti e disonesti, i bidelli, tutti ipocriti e
sfaticati e ho incontrato la nuova ds sulla quale posso dire davvero poco,
sembra gentile ma dal suo discorso, molto costruito ed abilmente recitato, non
è merso granché in merito alla sua professionalità. Le colleghe sembrano molto
contente, si aspettano molto da lei ma ho l’impressione, peraltro fondata sul
nulla, che resteranno parecchio deluse. Quanto a me, ho deciso che cercherò di
starle il più possibile alla larga, il che sarà facile poiché, oltre ad avere
la responsabilità di due scuole, vive ad Afragola e prevedo che la vedremo
raramente.
Fino a venerdì prossimo, tutti i
giorni, devo andare a sorbirmi i vaneggiamenti dei colleghi in merito a campi
scuola, ricreazione, tende rotte, bagni inagibile, parolacce, certezza della
sanzione e simili amenità. Di didattica e programmazione neanche a pensarci.
Meno male che, quando esco da
scuola, ho i miei libri, i documentari e tanti interessi belli da coltivare.
Ieri pomeriggio, per rilassarmi,
ho invitato per una merenda due colleghe, tra le poche simpatiche, una che è
andata in pensione quest’anno ed un’altra che insegna matematica ed andrà in
pensione il prossimo Settembre. Le invidio un po’, ormai anche io non vedo
l’ora di andarmene. Siamo state bene, abbiamo ricordato quando eravamo giovani
insegnanti alle prime armi, con un po’ di nostalgia per un tempo in cui i
genitori non erano arroganti e presuntuosi come oggi, quando i professori erano
rispettati e il loro lavoro riconosciuto. Tempi passati ormai.
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