Il naso di Cyrano: Il Politico elegante

domenica 25 novembre 2018

Il Politico elegante


In questi giorni sto leggendo “Con i piedi nel fango”, un volumetto di Gianrico Carofiglio e Jacopo Rosatelli.
Lo scrittore e, non a caso, magistrato affronta con elegante pacatezza il tema della “Buona Politica”, quella che si fa da Statisti, guardando all’interesse dello Stato e dei Cittadini e non al proprio di politicanti.
Un tema antico quanto il mondo ma ancora attuale e, almeno in Italia, scottante.
Carofiglio è convinto che, persino in Italia sia possibile fare politica in modo onesto e costruttivo e ritiene sbagliato il punto di vista di coloro che, come me, sono convinti del contrario.
Il quadro che lo scrittore descrive è, indubbiamente, affascinante; rifacendosi alla storia e agli scrittori politici, l’autore delinea il “politico ideale” colui, cioè, che realizza il Bene pubblico, che è al servizio dello Stato e del Cittadino, pur avendo le sue legittime aspirazioni al successo. E’ un politico che dice la Verità, che cerca la mediazione e il compromesso onorevole per sé e vantaggioso per tutti. E’ un politico che non urla scompostamente, che sa usare il linguaggio per spiegare e chiarire, che non usa il turpiloquio per nascondere la pochezza delle sue idee, è uno Statista che non crea nemici ad arte per distogliere l’attenzione degli elettori dai veri problemi, è un politico che ha anche il coraggio di ammettere le sue manchevolezze ed i suoi errori, non per vantarsene, come se fossero successi travolgenti, ma per trovare il modo di correggerli.
Insomma, uno Statista concreto raffinato ed elegante.
Per trovare politici così, in Italia, dobbiamo risalire parecchio indietro, ad Alcide De Gasperi, ad Enrico Berlinguer, per esempio, a Nilde Iotti oppure a Sandro Pertini.
Oggi in Italia, politici di quel calibro non ce ne sono, forse non ci sono proprio più politici; se devo valutare sulla base dei social e della gente con la quale entro in contatto, vedo solo una grande maggioranza di arroganti cafoni che elegge cafoni ignoranti, per questo non posso essere d’accordo con Carofiglio e con la sua speranza: a me, piuttosto che una speranza, quello che l’autore descrive sembra una bellissima, impossibile, utopia.

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