Il naso di Cyrano: settembre 2019

domenica 29 settembre 2019

Post triste


Sì, è un post triste quello che scriverò: mamma, che ha novantatré anni, non sta bene,
abbiamo iniziato delle indagini per capire cosa ci sia che non va, la dottoressa ha ordinato delle analisi che le ho fatto fare, aspetto il referto e poi sentiremo cosa le dirà il medico.
Il problema è, però, più complesso, mamma è molto stanca, non ce la fa più ad alzarsi, anche cucinare, cosa che le è sempre piaciuto molto fare, le è quasi impossibile. Spesso ha vuoti di memoria, se si risponde ad una sua domanda, dopo due minuti ha dimenticato la risposta, non ricorda di prendere i medicinali e non riesce neppure più a misurarsi la pressione. Martedì è scoppiata in un pianto dirotto e mi ha confessato che lei non riesce più a ricordare nulla e, per la prima volta, mi ha chiesto di trovarle una badante, cosa che, fino a dieci giorni fa, rifiutava categoricamente. Anche i medici dichiarano che da sola non può stare, ovviamente, io sono preoccupatissima.
In questi giorni, io, la Fi e la signora che viene ad aiutala due giorni a settimana ci siamo alternate per non lasciarla sola ma la cosa non può durare a lungo: io e la Fi lavoriamo e la signora lavora anche presso altre persone. Perciò, è necessario trovare in tempi brevi una persona, fidata, che la assista notte e giorno, il che non è affatto semplice.
I miei fratelli dicono che io sono un’allarmista e che vedo la situazione più grave di quel che è. Può anche darsi che abbiano ragione loro ma vedere mamma che piange come un bambino piccolo, anche se io verso di lei non ho mai avuto un grande affetto, fa stringere il cuore.

domenica 22 settembre 2019

Che fatica!


Una settimana di scuola lunga un secolo! Mi annoio, mi manca l’entusiasmo, le brutte facce dei miei colleghi mi deprimono eppure i ragazzini, almeno quelli volenterosi, sembrano soddisfatti delle mie lezioni, stanno attentissimi, prendono appunti a gogo, intervengono con domande pertinenti e, quando suona la campanella, sembrano dispiaciuti che l’ora di Storia o di Geografia sia finita. Meno male, vuol dire che, poi, non insegno tanto male ma io mi annoio.
Venerdì mia madre non stava bene e ieri mattina è venuta la sua dottoressa che le ha prescritto delle analisi, dovrò prenotarle il prelievo a domicilio ed essere presente quando verrà il tecnico. Il grosso problema è che mia madre non vuole nessuno ad assisterla, mio fratello ed io abbiamo cercato di imporci ma tutto quello che abbiamo ottenuto è che la signora che la aiuta due volte a settimana andrà da lei due volte in più. Cercare di ragionare con la genitrice è assolutamente snervante!
Per fortuna, in questo week end è venuta la Fg per il solito mordi e fuggi. Ieri siamo andate a mangiare al giapponese e poi al centro commerciale e oggi a pranzo le ho fatto il risotto ai funghi che è venuto buonissimo. Ieri abbiamo rivisto vita con il padre con Paolo Stoppa e Rina Morelli, una commedia deliziosa e oggi ci siamo divertite con Robin Hood, un uomo in calzamaglia. Peccato che la Fg sia già ripartita e che domani inizi un’altra, interminabile, noiosissima settimana di lavoro.

domenica 15 settembre 2019

Grandi Pulizie di Settembre


Visto che stavo in malattia e, quindi, avevo molto tempo a disposizione, ho fatto, tutto da sola, le grandi pulizie. La casa non era sporca, visto che spazzo e spolvero tutti i giorni, spesso lavo i pavimenti e mi curo dei bagni, della cucina, dei balconi; più che altro c’era polvere, quella entra sempre e si infila dovunque.
Armata di scala, pezze e detersivi, ho ripulito finestre, porte, lampadari, quadri e scaffali, chilometri di scaffali con relativi libri che ho diligentemente spolverato; ho dato la crema ai mobili e lucidato gli ottoni e ho lavato e stirato tende, centrini e tappezzerie. Ci ho impiegato soltanto tre giorni, pensavo di più perché non faccio più le cose velocemente come una volta, per evitare cadute dalla scala e dolori troppo forti agli arti e alla schiena seguo un ritmo lento e concentrato e, in effetti, tutto e filato liscio: non sono caduta e non mi sono neppure troppo stancata.
Adesso la casa è linda, ordinata e profumata di gelsomino, pronta ad accogliermi al ritorno da scuola.
Dopodomani si ricomincia ed io non ho ne proprio nessuna voglia; tra l’altro l’orario dei primi due giorni, realizzato dal vicario, prevede per me già un buco di un’ora e chissà quanti ancora ce ne saranno. A me i buchi di un’ora stanno antipatici, se ne ho uno di tre o quattro ore, posso tornare a casa o fare la spesa o altro ma in un’ora non c’è molto da fare, è solo tempo perso. Pazienza, vuol dire che mi farò una passeggiata a villa Torlonia o per il quartiere.