Nella settimana appena finita, la
dirigente ha convocato i consigli on line, a mezzo di una piattaforma che io
non avevo. Così la Fi, nonostante l’isolamento, è dovuta venire ad assistermi
il primo giorno. Mi ha montato il programma sul cellulare perché sul pc non ho
webcam e microfono e sui tablet il programma non gira perché sono vecchiotti.
Il primo giorno sono stata due
ore sulla sedia dello studio a sentire i colleghi che, come al solito, si
dilungavano in articolate spiegazioni sulle belle cose che fanno durante le
videolezioni con i ragazzini; alla fine avevo male alla schiena così, gli altri
due giorni, mi sono messa comoda sulla poltrona del mio salottino e il
cellulare l’ho appoggiato su un leggio. Io videolezioni non ne faccio a meno
che il ministero non le renda obbligatorie, anche se la dirigente ha detto che
dobbiamo farle, ovviamente, non sono mai intervenuta a parlare. Io metto sul
registro elettronico le pagine da studiare e dei link a video su youtube o ad articoli
che possano aiutare i ragazzi a comprendere gli argomenti, loro mi mandano i
loro compiti via mail e io metto il voto, facendo finta di non sapere che molti
i compiti se li fanno fare dai genitori. Tanto alla fine dovremo promuovere
tutti, come avviene tutti gli anni.
Le genitrici, intervenute in
videoconferenza, tra le lodi per i professori elargite senza risparmio, hanno
fatto cadere la considerazione che i loro figli sono oberati di lavoro.
Ragionandoci su, in base a quello
che i colleghi avevano detto, mi sono resa conto che, per una volta, le madri
avevano ragione: tra videolezioni e compiti questi fanciulli, che avevano
salutato la chiusura delle scuole con l’entusiasmo di chi si vede offerta una
meravigliosa ed inaspettata vacanza, devono sgobbare parecchio. La loro
situazione è aggravata dal fatto che non possono uscire con gli amici, non
possono andare a giocare a calcetto, non possono seguire coppe e campionato.
L’unica cosa che gli è rimasta è chattare e videogiocare come dannati.
E invece, no. Devono studiare,
fare gli esercizi di matematica, i disegni di tecnica, i temi e tutto il resto.
Poveretti! Mi dispiace tantissimo per loro e ho deciso che, dalla prossima
settimana, io darò i compiti soltanto il martedì, poche pagine da studiare di Storia
e di Geografia, tanto con i programmi stavo già avanti prima che chiudessero le
scuole e con i voti anche. Alla fine, nella vita, non esiste soltanto la
scuola!