In questi giorni di delirio
nazionale, cerco di non perdere la testa e continuo a vivere. Tra gli aspetti
più assurdi di tutta la faccenda, c’è il cosiddetto “insegnamento a distanza”;
mi giungono notizie di ragazzini tartassati da una mole di compiti gigantesca,
come se il fatto che non vanno a scuola sia colpa loro e perciò devono essere
puniti!” Io assegno i compiti che darei se tutto fosse normale, mi sono
rifiutata di fare videolezioni, primo perché non mi va che sul web giri la mia
faccia, secondo perché sono assolutamente incapace di fare lezione senza i
ragazzini davanti; mi limito a segnalare ai miei alunni dei link dove, poiché
non posso spiegare, loro possono trovare chiarimenti agli argomenti in oggetto.
Ho dato loro anche da scrivere un breve reportage di viaggio, per chi fa
geografia e la realizzazione di un’intervista impossibile per chi fa storia.
Sono perfettamente consapevole che, in realtà, i compiti li stanno facendo
soltanto gli alunni diligenti, quelli che vanno bene a scuola e sono
responsabili. Gli altri, la maggioranza, al ritorno a scuola si
giustificheranno dicendo che non hanno il pc, che non hanno la connessione, che
non hanno i giga ma sono sicura che stanno tutto il giorno attaccati al pc,
alla connessione, ai giga per giocare a fortnite o ad altri giochi violenti e
cretini. La cosa meravigliosa è che non me ne importa assolutamente nulla.
Tra i vantaggi del delirio
collettivo c’è che in giro c’è pochissima gente e girare per Roma (passeggiare
è consentito) è magnifico, c’è che ho tantissimo tempo per leggere, per
tuffarmi nelle storie e nella Storia; terminata la mia cavalcata tra Settecento
ed Ottocento, adesso sto in pieno Cinquecento, in Francia, ai tempi di Caterina
dei Medici, della quale sto leggendo la bella biografia di Alessandra Necci.
A proposito di libri, la attuale
situazione mi ha fatto tornare in mente un romanzo di Edgar Wallace, Segreto
mortale, è un racconto ambientato in Inghilterra, il governo viene a sapere che
una cometa colpirà la terra e sarà la fine del mondo. Naturalmente i
governanti, inglesi, si guardano bene dal diffondere la notizia e si inventano
le “giornate insieme”, due giorni, quelli prima dell’impatto, nei quali tutte
le attività economiche e non chiudono per permettere alle persone di stare
insieme ai loro cari. Chissà se anche il governo italiano sa qualcosa che noi
non sappiamo. Non vi dico come va a finire il romanzo, se volete saperlo
leggetevi il libro, io intanto aspetto di vedere come va a finire qua in
italia.
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