Anche oggi
parlerò di libri, perché, in questo assurdo periodo, sono i miei compagni più
fidati. Non che non faccia altre cose oltre che leggere: ho ripreso a praticare
il Pilates in casa, riordino e tengo pulito il mio appartamento, guardo i miei
amati, vecchi sceneggiati, correggo i compiti che i ragazzini diligenti mi
inviano tramite mail.
Certo, la
maggior parte del tempo la dedico alla lettura, anche perché avevo da parte un
bel mucchio di libri da leggere, ne compro sempre tanti!
Quello che ho
letto in questi giorni, sempre di Alessandra Necci, si intitola: Isabella e
Lucrezia, due cognate.
E’ un bel
racconto, basato su fonti storiche, della vita di Isabella d’Este e di Lucrezia
Borgia.
Delle due,
quella che mi affascina è Isabella: colta, razionale, capace di freddezza e
determinazione, seppe compiere scelte politiche, anche crudelissime, per il
bene di Mantova di cui era marchesa, con intelligenza machiavellica.
Isabella sapeva
anche: ”Compartire il tempo”£, come diceva lei, cioè dividere il tempo della
politica e dei doveri da quello del piacere. Il suo piacere consisteva in molte
cose ma non nell’amore. Era poco sensuale, fu sposata al marchese di Mantova
per volere dei genitori, non era interessata ad avere amanti, non amò neppure
le sue figlie, solo per i maschi ebbe trasporto, soprattutto per il primogenito
che, peraltro, le diede molti dispiaceri.
Isabella amava
essere ammirata, non tanto per la sua bellezza quanto per la sua intelligenza e
per la sua eleganza, amava raccogliere cose belle, collezionò molti oggetti e
libri preziosi, amava guardare le cose belle, come dice la Necci: “Il bello non
vale solo per il piacere degli occhi ma per quello della mente e dell’anima”.
Volle fare della sua vita un’opera d’arte e la inserì nel bel palazzo di
Mantova che ristrutturò in parte, secondo il suo gusto e la sua eleganza.
Ebbe anche molti
difetti, ovviamente, voleva sempre primeggiare, si mise spesso in competizione
con le altre dame del suo tempo, era decisamente egoista ed egocentrica ma è un
personaggio affascinante ed estremamente moderno, troppo moderno, forse, per i
suoi tempi.
Anche io, nel
mio piccolo, cerco di compartire il tempo, specialmente in questo periodo,
cerco di scacciare i pensieri tristi sulla malattia e cerco di trovare un po’
di bellezza da guardare: la mia casa, i begli oggetti che contiene, penso alle
mie belle, intelligenti figlie, che si tengono in costante contatto con me e
sanno farmi sorridere con le loro storie e, naturalmente, leggo tanti libri
bellissimi.
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