In questi giorni stiamo assistendo allo squallido e pietoso spettacolo offerto da un cafone arrogante che si rifiuta di ammettere di essere stato trombato alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti d’America.
Credo che, davvero, il Paese più potente del mondo stia toccando il fondo, il Paese dove, secondo gli americani, sarebbe nata la Democrazia si è affidato per quattro anni a uno che la Democrazia non sa proprio cosa sia.
Non che in passato gli USA non ci abbiano offerto desolanti scenari di squallore, vedi, ad esempio, Watergate, menzogne varie sulla guerra del golfo, cia, generale Patton e via dicendo ma, credo, qui siamo davvero al limite.
Nel passato, che mi risulti, una cosa del genere non si era mai verificata: al limite gli americani fanno fuori un Presidente sgradito ma uno che si mette a puntare i piedi, come un bambino scemo e strilla a gran voce che ha vinto lui, evvia, neppure negli Usa si era mai visto!
Forse gli statunitensi si sono resi conto che, quattro anni fa, hanno scelto l’uomo sbagliato e adesso cercano di voltare pagina, votando un signore dall’aspetto gentile che ci auguriamo sappia anche fare scelte politiche assennate e che dimostri un’età cerebrale superiore ai tre anni.
La faccenda, vista dall’Europa, lontano dalla situazione reale, è perfino divertente: il coso color carota è più simile ad un cartoon che ad un essere umano e, con il suo contorno di mogli e figli, altrettanto irrealistici, davvero potrebbe essere trasformato da un bravo cartoonist in una serie di successo.
Ovviamente io non la guarderei: la stupidità e la volgarità non mi attraggono affatto ma a molti americani la serie piacerebbe, ne sono sicura, e anche a molta gente nel resto del mondo; peccato che, invece di una fiction, tutto questo è realtà.
Credo che, davvero, il Paese più potente del mondo stia toccando il fondo, il Paese dove, secondo gli americani, sarebbe nata la Democrazia si è affidato per quattro anni a uno che la Democrazia non sa proprio cosa sia.
Non che in passato gli USA non ci abbiano offerto desolanti scenari di squallore, vedi, ad esempio, Watergate, menzogne varie sulla guerra del golfo, cia, generale Patton e via dicendo ma, credo, qui siamo davvero al limite.
Nel passato, che mi risulti, una cosa del genere non si era mai verificata: al limite gli americani fanno fuori un Presidente sgradito ma uno che si mette a puntare i piedi, come un bambino scemo e strilla a gran voce che ha vinto lui, evvia, neppure negli Usa si era mai visto!
Forse gli statunitensi si sono resi conto che, quattro anni fa, hanno scelto l’uomo sbagliato e adesso cercano di voltare pagina, votando un signore dall’aspetto gentile che ci auguriamo sappia anche fare scelte politiche assennate e che dimostri un’età cerebrale superiore ai tre anni.
La faccenda, vista dall’Europa, lontano dalla situazione reale, è perfino divertente: il coso color carota è più simile ad un cartoon che ad un essere umano e, con il suo contorno di mogli e figli, altrettanto irrealistici, davvero potrebbe essere trasformato da un bravo cartoonist in una serie di successo.
Ovviamente io non la guarderei: la stupidità e la volgarità non mi attraggono affatto ma a molti americani la serie piacerebbe, ne sono sicura, e anche a molta gente nel resto del mondo; peccato che, invece di una fiction, tutto questo è realtà.
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