Il naso di Cyrano: Walzer

domenica 22 novembre 2020

Walzer

La mia nonna paterna amava ascoltare i walzer, in particolare quelli viennesi ed io,
mentre giocavo a casa sua, li ascoltavo e mi sono entrati in testa e nel cuore.
Il walzer è una musica semplice, è un ballo, niente a che vedere con la musica sinfonica, ad esempio.
Eppure il walzer mi prende, mi affascina, come una magia mi porta, sulle sue note, ad una lievità celeste, mi innalza e mi rende felice. Forse ha ragione il conte Danilo quando dice, nella Vedova allegra, che il walzer è: “un sogno che si danza”.
Io di walzer ne ho tanti e ieri mattina, mentre facevo mille cose per casa, li ascoltavo ed ero felice. Con i walzer il tempo è passato velocemente e non mi sono stancata a fare i lavori domestici, andavo con il ritmo di ¾, il ritmo del walzer.
Tutti i walzer che possiedo li ho messi in un file, messi così, come viene viene: walzer lisci, viennesi, musette, francesi…tanto sono tutti belli.
In mezzo ai walzer c’è anche qualche polka e qualche galop, così per vivacizzare ancor più una raccolta già di per sé brillante.
Non saprei dire qual è il mio walzer preferito, ce ne sono tanti che amo in modo particolare: quelli del Gattopardo, il walzer dei fiori, quello della Bella Addormentata, quelli della Vedova allegra, il walzer dell’Imperatore o Wiener blut, che nonna adorava ma, forse, il mio preferito è il walzer che non ho; l’ho cercato tanto ma non si trova da nessuna parte: si intitola “Alla veglia dei gamberi rossi”, è un vecchio, vecchissimo, walzer che racconta di una ragazza che ad un veglione incontra un principe. Lo sentivo cantare da mia madre, quando ero piccola ed io, che ero la ragazzina più triste del mondo, quando lo ascoltavo, sentivo dentro di me che anche io avrei incontrato il mio principe, che la mia vita non sarebbe stata sempre così melanconica, che avrei costruito il mio futuro come lo volevo io. E così è stato.
Sì, ha ragione il principe Danilo, il walzer è veramente un sono che si danza!

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