Il cinque maggio ricorreva il bicentenario della morte di Napoleone Bonaparte a Sant’Elena. Più volte ho parlato di questo personaggio sul mio blog, evidenziando che, sebbene sia stato un tiranno liberticida, io ne sono affascinata. E’ un personaggio pieno di ombre ma anche di enorme luce, uno di quelli che, più li studi, più scopri che non hai finito di conoscerli; troppe sfaccettature di un carattere poliedrico emergono a proporre nuovi percorsi di conoscenza, a proporre diverse angolazioni e punti di vista, Insomma, Napoleone è uno di quei personaggi che ti rende la vita e la lettura più appassionante.
Martedì sera su Rai Storia è andato in onda uno speciale su Bonaparte curato, da par suo, dal professor Barbero ed io, dopo aver preso un caffè aggiuntivo perché di solito crollo verso le 21, me lo sono gustato tutto, dimenticando il presente fatto di politicanti miserabili e meschini, tuffandomi nella Grandeur dell’Imperatore dei Francesi, rivivendo la genialità del Generale e l’umanità dolorosa dell’Esule. Insomma, due ore di pura felicità. Il cinque maggio ricorreva anche il centenario della nascita del mio profumo preferito. Io di profumi ne ho una trentina, ne uso uno diverso ogni giorno, dopo un mese ricomincio. Mi piacciono tutti ma ho dei preferiti e, tra tutti, quello che amo di più è Chanel n.5, il profumo per eccellenza, quello che resta
sulla pelle e nell’anima, creato da una donna formidabile che seppe affermare sé stessa e le proprie creazioni con determinazione e forza.
La ricorrenza è stata celebrata in tutto il mondo e anche a Roma. Mercoledì, con la mia amica L., sono andata nella boutique Chanel di via del Babbuino dove non ho comprato Chanel n.5, perché a casa ne ho un flacone gigantesco, ho preso invece Misia, un’altra creazione di Chanel che desideravo da tempo e che è altrettanto affascinante. Il personale della boutique ci ha offerto due bei mazzolini di rose di maggio, legati con il tipico nastrino di Chanel ed è stato bello tornare a casa con il pacchetto del profumo ed il mazzolino tra le mani e, tra Bonaparte, il profumo e le rose, ho assaporato la bellezza di un attimo di felicità.
Martedì sera su Rai Storia è andato in onda uno speciale su Bonaparte curato, da par suo, dal professor Barbero ed io, dopo aver preso un caffè aggiuntivo perché di solito crollo verso le 21, me lo sono gustato tutto, dimenticando il presente fatto di politicanti miserabili e meschini, tuffandomi nella Grandeur dell’Imperatore dei Francesi, rivivendo la genialità del Generale e l’umanità dolorosa dell’Esule. Insomma, due ore di pura felicità. Il cinque maggio ricorreva anche il centenario della nascita del mio profumo preferito. Io di profumi ne ho una trentina, ne uso uno diverso ogni giorno, dopo un mese ricomincio. Mi piacciono tutti ma ho dei preferiti e, tra tutti, quello che amo di più è Chanel n.5, il profumo per eccellenza, quello che resta
sulla pelle e nell’anima, creato da una donna formidabile che seppe affermare sé stessa e le proprie creazioni con determinazione e forza.
La ricorrenza è stata celebrata in tutto il mondo e anche a Roma. Mercoledì, con la mia amica L., sono andata nella boutique Chanel di via del Babbuino dove non ho comprato Chanel n.5, perché a casa ne ho un flacone gigantesco, ho preso invece Misia, un’altra creazione di Chanel che desideravo da tempo e che è altrettanto affascinante. Il personale della boutique ci ha offerto due bei mazzolini di rose di maggio, legati con il tipico nastrino di Chanel ed è stato bello tornare a casa con il pacchetto del profumo ed il mazzolino tra le mani e, tra Bonaparte, il profumo e le rose, ho assaporato la bellezza di un attimo di felicità.
Nessun commento:
Posta un commento