A Roma la primavera arriva in modo strano: talvolta non arriva per niente, un giorno fa freddo e il giorno dopo è già estate; a volte arriva piano piano, porti ancora il cappotto ma sugli alberi, nei viali, vedi spuntare qualche gemma, i glicini cominciano ad accompagnarti con il loro profumo, nei giardinetti spunta qualche margheritina. A volte la pioggia si alterna al sole, la mattina sembra bellissima con il cielo terso e l’aria che profuma del tempo che eri bambina, poi, nel pomeriggio, si scatenano temporaloni con tuoni e fulmini.
Io, comunque, so che la primavera è arrivata, quando nel vialetto del palazzo dove abito, fioriscono gli alberi degli scovolini. In realtà i due alberelli si chiamano Callistemon, che in greco vuol dire “Begli stami” ma io li chiamo alberi degli scovolini perché i loro fiori, di un bel rosso vivo, somigliano davvero agli scovolini per pulire le bottiglie, come potete vedere dalla fotografia in questo post. Da qualche giorno i due alberelli sono tutto uno splendore di rosso e verde, la primavera è arrivata e, tutte le volte che esco o rientro a casa, guardandoli, mi sento allegra e divertita.
Io, comunque, so che la primavera è arrivata, quando nel vialetto del palazzo dove abito, fioriscono gli alberi degli scovolini. In realtà i due alberelli si chiamano Callistemon, che in greco vuol dire “Begli stami” ma io li chiamo alberi degli scovolini perché i loro fiori, di un bel rosso vivo, somigliano davvero agli scovolini per pulire le bottiglie, come potete vedere dalla fotografia in questo post. Da qualche giorno i due alberelli sono tutto uno splendore di rosso e verde, la primavera è arrivata e, tutte le volte che esco o rientro a casa, guardandoli, mi sento allegra e divertita.
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