Io adoro Umberto Eco ed Alessandro Baricco.
O meglio, adoro quello che scrivono.
I loro romanzi. I Barnim. Le Bustine di Minerva.
Quando li leggo “ci cado dentro”, mi sento in sintonia con la loro ironia, con la leggerezza di farfalla di anime che guardano alla vita con disincanto e insieme passione.
E me li immagino, penso che mi piacerebbe incontrarli, diventare loro amica, per sentirli parlare, per conversare con loro.
Se mi arricchiscono tanto con i loro scritti, devono essere persone speciali, penso.
Poi mi ricordo di Ettore Paratore.
Quando leggevo, al Liceo, La sua Storia della Letteratura Latina, mi stupivo di come egli avesse saputo comprendere le opere e gli autori, con quanta sensibilità aveva saputo indagare l’ animo dei personaggi!
Pensavo che fosse un uomo meraviglioso.
Poi, all’ Università il disinganno.
Incontrai un uomo amareggiato, egocentrico, sgarbato.
La mia delusione fu a ssai dolorosa ma fu anche una salutare lezione.
Del resto anche Alessandro Manzoni che ci appare, come autore dei Promessi Sposi, così benevolo e ironico, nelle pagine della “Famiglia Manzoni” di Natalia Ginzburg ci si presenta ben diverso e niente affatto piacevole.
Allora, penso, è meglio che continui ad amare gli scritti di Eco e di Baricco senza conoscerli di persona, così non rischio eventuali e deprimenti disillusioni.
O meglio, adoro quello che scrivono.
I loro romanzi. I Barnim. Le Bustine di Minerva.
Quando li leggo “ci cado dentro”, mi sento in sintonia con la loro ironia, con la leggerezza di farfalla di anime che guardano alla vita con disincanto e insieme passione.
E me li immagino, penso che mi piacerebbe incontrarli, diventare loro amica, per sentirli parlare, per conversare con loro.
Se mi arricchiscono tanto con i loro scritti, devono essere persone speciali, penso.
Poi mi ricordo di Ettore Paratore.
Quando leggevo, al Liceo, La sua Storia della Letteratura Latina, mi stupivo di come egli avesse saputo comprendere le opere e gli autori, con quanta sensibilità aveva saputo indagare l’ animo dei personaggi!
Pensavo che fosse un uomo meraviglioso.
Poi, all’ Università il disinganno.
Incontrai un uomo amareggiato, egocentrico, sgarbato.
La mia delusione fu a ssai dolorosa ma fu anche una salutare lezione.
Del resto anche Alessandro Manzoni che ci appare, come autore dei Promessi Sposi, così benevolo e ironico, nelle pagine della “Famiglia Manzoni” di Natalia Ginzburg ci si presenta ben diverso e niente affatto piacevole.
Allora, penso, è meglio che continui ad amare gli scritti di Eco e di Baricco senza conoscerli di persona, così non rischio eventuali e deprimenti disillusioni.