sabato 16 agosto 2008
Le fontanelle
La FG è degna figlia di suo padre. In tutto, nel bene e nel male.
Uno dei caratteri ereditari più evidenti in lei è la passione per le fontanelle.
Le fontanelle pubbliche, che i romani chiamano “nasoni” a causa della cannella dalla quale esce l’acqua che ricorda un naso, appunto, sono una caratteristica di Roma. Solo noi ce le abbiamo. A Parigi se uno ha sete l’ acqua se la deve comprare, al non molto modico prezzo di € 4 la bottiglietta.
A Roma, romani e turisti possono bere gratis alle fontanelle!
Ora, la FG, quando vede una fontanella, non sa resistere, a quanto pare, le si sviluppa una sete intollerabile. Si avvicina alla fontanella e compie il rituale: tappa con il dito la base della cannelle e beve dallo zampillo che esce dal buchetto apposito.
Naturalmente si bagna (i romani dicono “se fracica”) tutta e inzuppa tutto quello che la circonda per un raggio di alcuni metri, perciò io, che lo so, mi tengo a distanza di sicurezza.
Se sul suo cammino incontra dieci fontanelle, la FG si ferma e beve a tutte e dieci, con gran piacere di chi è con lei.
Ora voi mi chiederete: ma che centra tutto questo con l’ereditarietà?
C’entra e come!
A quanto pare, il padre della FG, da piccolo era anche lui un appassionato cliente delle fontanelle, a tal punto che i suoi genitori, quando uscivano con lui, studiavano appositi itinerari e facevano talvolta lunghe deviazioni per evitare di incontrare le fontanelle e per evitare di riportarsi a casa un ragazzino completamente fradicio.
Se non è ereditarietà questa!?
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