In questi giorni Cat è stata a Roma e, insieme, abbiamo fatto alcune cose belle.
Abbiamo visitato la mostra degli Orientalisti italiani dell’Ottocento che ci è piaciuta parecchio e quella di Mondrian, affascinante se pur funestata da un branco di ragazzini maleducati. In realtà le bestiole erano soltanto tre ma così insopportabili da sembrare un branco, le loro madri erano anche peggio.
Comunque, eseguendo passaggi strategici in modo da evitare il più possibile contatti con madri e figli, la mostra ce la siamo goduta.
L’opeara che mi è piaciuta di più è un dipinto dove un piccolo quadrato blu è imprigionato da righe nere su fondo bianco. Mi è sembrata una metafora adatta a me, io mi sento proprio come quel quadratino sperduto in una realtà soffocante.
Siamo anche andate a teatro a vedere un Paolo Rossi strepitoso in una sua personalissima riedizione di Mistero buffo.
Cat avrebbe voluto anche fare shopping ma non ci siamo riuscite: in giro c’era troppa gente, i negozi in realtà erano quasi vuoti, un po’ perché in vendita ci sono abbastanza schifezze e un po’ perché ormai i soldi ce li hanno in pochi.
Anche nei teatri c’è molto meno pubblico e mi dispiace per le compagnie teatrali che guadagnano poco ma per me va meglio: ormai le persone sono così arroganti e insopportabili che io trovo sempre più difficile starci a contatto; assistere ad uno spettacolo senza telefonini accesi (nonostante l’espresso divieto), senza adolescenti cretini nei dintorni, senza vecchietti logorroici accanto è una goduria senza pari!
Le strade invece sono affollate, la gente cammina ma non passeggia; non è la stessa cosa, passeggiare vuol dire osservare, ammirare, godere della bellezza che, incredibilmente a Roma ancora esiste. La gente cammina, non guarda, le persone parlano tra loro o al cellulare, se non si sta attenti si viene urtati e spintonati da mandrie di umani in movimento.
Io ormai soffro di agorafobia, mi riesce sempre più difficile uscire di casa; passeggiare per le vie di Roma è ormai possibile solo a tarda notte, allora è bello sentire il rumore dei propri passi sul selciato, guardare le stelle del cielo di Roma e la luna che abbraccia di luce le fontane ed i palazzi, allora Roma torna bellissima e mia.
Domani Cat ripartirà, tornerà per le vacanze di Natale e faremo ancora cose piacevoli insieme, abbiamo in programma altre mostre e spettacoli e stiamo studiando percorsi ed orari alternativi per le nostre passeggiate.
Abbiamo visitato la mostra degli Orientalisti italiani dell’Ottocento che ci è piaciuta parecchio e quella di Mondrian, affascinante se pur funestata da un branco di ragazzini maleducati. In realtà le bestiole erano soltanto tre ma così insopportabili da sembrare un branco, le loro madri erano anche peggio.
Comunque, eseguendo passaggi strategici in modo da evitare il più possibile contatti con madri e figli, la mostra ce la siamo goduta.
L’opeara che mi è piaciuta di più è un dipinto dove un piccolo quadrato blu è imprigionato da righe nere su fondo bianco. Mi è sembrata una metafora adatta a me, io mi sento proprio come quel quadratino sperduto in una realtà soffocante.
Siamo anche andate a teatro a vedere un Paolo Rossi strepitoso in una sua personalissima riedizione di Mistero buffo.
Cat avrebbe voluto anche fare shopping ma non ci siamo riuscite: in giro c’era troppa gente, i negozi in realtà erano quasi vuoti, un po’ perché in vendita ci sono abbastanza schifezze e un po’ perché ormai i soldi ce li hanno in pochi.
Anche nei teatri c’è molto meno pubblico e mi dispiace per le compagnie teatrali che guadagnano poco ma per me va meglio: ormai le persone sono così arroganti e insopportabili che io trovo sempre più difficile starci a contatto; assistere ad uno spettacolo senza telefonini accesi (nonostante l’espresso divieto), senza adolescenti cretini nei dintorni, senza vecchietti logorroici accanto è una goduria senza pari!
Le strade invece sono affollate, la gente cammina ma non passeggia; non è la stessa cosa, passeggiare vuol dire osservare, ammirare, godere della bellezza che, incredibilmente a Roma ancora esiste. La gente cammina, non guarda, le persone parlano tra loro o al cellulare, se non si sta attenti si viene urtati e spintonati da mandrie di umani in movimento.
Io ormai soffro di agorafobia, mi riesce sempre più difficile uscire di casa; passeggiare per le vie di Roma è ormai possibile solo a tarda notte, allora è bello sentire il rumore dei propri passi sul selciato, guardare le stelle del cielo di Roma e la luna che abbraccia di luce le fontane ed i palazzi, allora Roma torna bellissima e mia.
Domani Cat ripartirà, tornerà per le vacanze di Natale e faremo ancora cose piacevoli insieme, abbiamo in programma altre mostre e spettacoli e stiamo studiando percorsi ed orari alternativi per le nostre passeggiate.
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