Da un mese ormai, vado avanti tra
starnuti e tosse ma resisto e continuo ad andare a scuola, anche perché non ho
febbre, almeno credo, in realtà non misuro la temperatura, alla fine:”Se non lo
sai, non ce l’hai!”
Tra sciroppi e pasticche, riesco
a tirare avanti e a lavorare, anche perché i miei alunni capiscono la mia
fatica e cercano, quasi tutti, di comportarsi bene.
In questi giorni, in Letteratura,
ho spiegato la vita e il pensiero di Leopardi, un altro che, quanto a salute,
non se la passava troppo bene. Pensavo che i ragazzini non lo avrebbero
gradito con il suo pessimismo, le sue lamentele, la sua disperazione, invece
tutti sono rimasti colpiti, stanno attentissimi, partecipano, sembra quasi che
vogliano ripagare il poeta delle sue tante sofferenze con la loro
partecipazione affettuosa.
Certo, quando provano a ripetere
i concetti, i miei alunni, anche quelli italiani, lo fanno in un linguaggio
terrificante, fatico a capirli io, se Leopardi approdasse, con una macchina del
tempo, nella nostra aula, avrebbe difficoltà incolmabili a capire che stanno
dicendo.
Spero di migliorare in settimana,
venerdì ho il volo per andare a trovare la mia Fg in Francia e vorrei partire
senza scorta di medicinali.
Domenica non potrò scrivere il
post, non avrò un pc a disposizione e sarò, spero, impegnata a fare tante belle
cose. Prenderò appunti per raccontare nel prossimo post le bellezze e le bontà
della Costa azzurra.
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