Il naso di Cyrano: Una mamma in fuga 4

mercoledì 6 febbraio 2008

Una mamma in fuga 4


La fuga volge al termine dopo l'acquisto di uno stenditoio e le ultime tartelettes.
Abbiamo trovato al supermercato una dolce mamma con figlia in passeggino che sparava più parolacce di uno scaricatore di porto, in italiano.
Mentre ci diceva un “Excusez-moi” furibondo, come fossimo birilli da abbattere sul suo cammino la FG ha risposto con un educatissimo “prego” soggiungendo un “giusto il tempo di spostarci e veda di conservare la sua pazienza.” quando ha visto che parlavamo italiano è rimasta malissimo.
Senonchè proponendole il nostro aiuto con la carrozzina le sue ire si sono rivolte verso un incolpevole commesso francese del Franprix (supermercato meno alla moda e meno costoso del mitico monoprix, di fatti non ha i monoprezzi ma ha anche prezzi più umani).
Voi vi chiederete perchè stavamo al Franprix e non al Monoprix: perchè alMonoprix non avevamo trovato il danacol per la FG, non lo abbiamo trovato nemmeno al Franprix, né al G20.
Il Danacol serve per contenere il colesterolo e, vista la quantità di grassi che mangiano i francesi, uno si aspetterebbe di trovarlo facilmente, invece no.
Evidentemente loro hanno sviluppato anticorpi contro il colesterolo e il danacol non gli serve.
Tra poco andrò all'aereoporto; domani riprendo il lavoro e la figlia l'università.
Siamo tutte e due un po' tristi ma neanche tanto infatti tra un mese e mezzo io sarò di nuovo a Parigi pronta a visitare chiese, musei e supermercati e a mangiare le deliziose specialité francesi.

Il ritorno

Tornare a casa alle due di notte, dopo aver passato in aeroporto nove ore senza sapere se e quando si partiva è stato micidiale!
Dovevamo decollare alle sei del pomeriggio ma l’ aereo non è arrivato perché, ci hanno detto, le condizioni meteo erano impossibili, ne avrebbero fatto venire un altro da Londra che, infatti, è arrivato. Però aveva “un problema tecnico”. Per risolvere il “ problema tecnico” ci hanno messo un bel po’ di tempo. Alle undici di notte ci hanno imbarcato senza dirci se il problema l’ avessero risolto o no. Siamo atterrati a Fiumicino perché Ciampino chiude a mezzanotte.
Io osservavo la gente, devo dire che , per una volta, gli italiani sono stati educati, nessuno ha inveito contro gli impiegati, odiosissimi di Orly (sono sempre e tutti insopportabilmente supponenti, figuratevi in situazioni come questa! Io li avrei volentieri ghigliottinati.)
Per fortuna c’era una gentile signora francese che parlava benissimo l’ italiano che ci ha fatto da traduttrice. E poi c’ era G., un amico della FG che parla benissimo il francese e che abita a Roma, vicino a casa mia. G. doveva prendere lo stesso volo e così, oltre a tradurre per noi le scarsissime informazioni che i francesi ci davano, mi ha dato molta sicurezza, mi ha permesso di usare il suo cellulare francese per informare la FG a voce e, soprattutto, mi ha dato un passaggio da Fiumicino a casa.
Sono andata a dormire alle 2 e mezza del mattino. Quando è suonata la sveglia alle sei e mezza è stato terribile!!
Stamattina a scuola dormivo, letteralmente, per fortuna che i miei alunni sono più o meno santi (non vi montate la testa) e hanno eseguito il compito che ho dato loro quietamente.
Oggi pomeriggio ho dormito il sonno del giusto e finalmente riesco a capire quello che faccio.
Del resto una fuga senza una qualche avventura che fuga è?

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