Capitolo 12
-Wolfango?- chiese il nonno.
-E’ a casa di un compagno di scuola- rispose Ludovico.
-Bene- commentò suo padre -finalmente quel ragazzo è riuscito a fare amicizia con qualcuno, speriamo soltanto che frequenti persone per bene-
-Papà, lo abbiamo iscritto nel Liceo più prestigioso di Milano- ribatté, un po’ stizzito Ludovico
-E’ frequentato dai figli delle migliori famiglie- soggiunse sua moglie.
-Siamo tutti ragazzi per bene al liceo, nonno, e poi Wolfango è più sereno, sembra proprio felice da un po’ di tempo- rincarò Amedeo, che ignorava chi suo fratello frequentasse ma, poiché gli voleva molto bene, gioiva della nuova condizione psicologica del suo gemello.
Frau Julia non intervenne nella discussione, si accontentò di annuire, sorridendo, alle parole di Amedeo.
Wolfango era diventato un bugiardo provetto, ormai aveva un repertorio di menzogne che usava a turno per non destare sospetti.
Doveva, però, stare attento. Una volta si era quasi fatto scoprire mentre fra sé canticchiava un pezzo che i suoi amici avevano provato tutto il pomeriggio e che gli era rimasto nella testa. Doveva nascondere con grande cura i CD che i quattro gli avevano regalato.
Ma anche questo lo eccitava, lo faceva sentire un ribelle, un contestatore dell’ordine costituito, un oppositore della feroce tirannia imposta da suo nonno.
-E’ a casa di un compagno di scuola- rispose Ludovico.
-Bene- commentò suo padre -finalmente quel ragazzo è riuscito a fare amicizia con qualcuno, speriamo soltanto che frequenti persone per bene-
-Papà, lo abbiamo iscritto nel Liceo più prestigioso di Milano- ribatté, un po’ stizzito Ludovico
-E’ frequentato dai figli delle migliori famiglie- soggiunse sua moglie.
-Siamo tutti ragazzi per bene al liceo, nonno, e poi Wolfango è più sereno, sembra proprio felice da un po’ di tempo- rincarò Amedeo, che ignorava chi suo fratello frequentasse ma, poiché gli voleva molto bene, gioiva della nuova condizione psicologica del suo gemello.
Frau Julia non intervenne nella discussione, si accontentò di annuire, sorridendo, alle parole di Amedeo.
Wolfango era diventato un bugiardo provetto, ormai aveva un repertorio di menzogne che usava a turno per non destare sospetti.
Doveva, però, stare attento. Una volta si era quasi fatto scoprire mentre fra sé canticchiava un pezzo che i suoi amici avevano provato tutto il pomeriggio e che gli era rimasto nella testa. Doveva nascondere con grande cura i CD che i quattro gli avevano regalato.
Ma anche questo lo eccitava, lo faceva sentire un ribelle, un contestatore dell’ordine costituito, un oppositore della feroce tirannia imposta da suo nonno.
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