Capitolo 14
Durante una delle tante uscite da scuola arrivò l’incidente: mentre gli studenti si accalcavano per scendere l’imponente scalone del Liceo, Claudio scivolò rotolando fino al primo pianerottolo e rimase a terra lamentandosi.
Fu prontamente portato al pronto soccorso e il radiologo diagnosticò la frattura dell’omero.
Claudio fu ingessato ed ebbe la prognosi di trenta giorni.
I cinque erano sgomenti: mancavano solo sette giorni al concerto, non si poteva rimandare ma senza batteria come suonare?
Nel pomeriggio i cinque si riunirono a casa di Claudio che semi-sdraiato sul letto guardava seccato le facce mogie e tristi degli altri.
Stella stava pigramente disegnando sul suo gesso quando finalmente proprio Claudio prese l’iniziativa.
-Verrò al concerto come spettatore.- dichiarò senza guardare gli amici.
-Senza di te non si fa niente- rispose secco e triste Giorgio
-Che vuoi che suoniamo senza batterista!- aggiunse Marco, mal nascondendo la sua aria tormentata.
Stella e Wolfango tacquero ed evitarono di guardarsi.
-Sai ho un “discepolo” che ha imparato tutti i nostri pezzi- disse Claudio, giocando a fare un po’ il martire ed un po’ solo il buffone e fissando Wolfango.
Wolfango impallidì, spalancò gli occhi e si indicò il petto guardando Claudio con aria interrogativa.
-Si tu.- rispose con olimpica calma alla domanda che l’amico non avrebbe mai posto.
Stella si illuminò rivolgendo a Wolfango il più bello dei suoi sorrisi - È perfetto!!!- esclamò lei.
Giorgio la guardò perplesso e proferì con un filo di voce: -Oh mio Dio! Il nome sulla locandina!-
Marco rincarò: -Mica possiamo scrivere…-
Wolfango iniziò a fissare insistentemente il pavimento.
Stella intervenne stizzita: -Infatti da oggi in poi si chiamerà Lupo, in tedesco Wolf significa lupo. Avremo un batterista con un nome feroce-
Gli altri approvarono entusiasti.
Fu prontamente portato al pronto soccorso e il radiologo diagnosticò la frattura dell’omero.
Claudio fu ingessato ed ebbe la prognosi di trenta giorni.
I cinque erano sgomenti: mancavano solo sette giorni al concerto, non si poteva rimandare ma senza batteria come suonare?
Nel pomeriggio i cinque si riunirono a casa di Claudio che semi-sdraiato sul letto guardava seccato le facce mogie e tristi degli altri.
Stella stava pigramente disegnando sul suo gesso quando finalmente proprio Claudio prese l’iniziativa.
-Verrò al concerto come spettatore.- dichiarò senza guardare gli amici.
-Senza di te non si fa niente- rispose secco e triste Giorgio
-Che vuoi che suoniamo senza batterista!- aggiunse Marco, mal nascondendo la sua aria tormentata.
Stella e Wolfango tacquero ed evitarono di guardarsi.
-Sai ho un “discepolo” che ha imparato tutti i nostri pezzi- disse Claudio, giocando a fare un po’ il martire ed un po’ solo il buffone e fissando Wolfango.
Wolfango impallidì, spalancò gli occhi e si indicò il petto guardando Claudio con aria interrogativa.
-Si tu.- rispose con olimpica calma alla domanda che l’amico non avrebbe mai posto.
Stella si illuminò rivolgendo a Wolfango il più bello dei suoi sorrisi - È perfetto!!!- esclamò lei.
Giorgio la guardò perplesso e proferì con un filo di voce: -Oh mio Dio! Il nome sulla locandina!-
Marco rincarò: -Mica possiamo scrivere…-
Wolfango iniziò a fissare insistentemente il pavimento.
Stella intervenne stizzita: -Infatti da oggi in poi si chiamerà Lupo, in tedesco Wolf significa lupo. Avremo un batterista con un nome feroce-
Gli altri approvarono entusiasti.
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