
Epilogo 3
-Io kredo ke Amedeo abbia perfettamente inkwadrato la situazione nei suoi ciusti kontorni: hanno kwindici anni kwesti ragazzi, è giusto ke vifano la vita dei loro coetanei, per essere felici.- intervenne Frau Julia che aggiunse: -Wolfgang non era mai riuscito a fare amicizia kon altri ragazzi, solamente il rock lo ha afficinato ad altri adolescenti.-
Clara annuì e chiese al figlio: -Ma tu, Wolfango, quando hai suonato, ti sentivi felice?-
Wolfango tirò fuori un “si” talmente stupito e senza fiato che quando sua madre lo udì le sembrò la sintesi perfetta di un sogno segreto.
-E allora che suoni la batteria, che canti il rock se questo lo rende felice!- sfidò marito e suocero -Lo sapete quanto amo la musica classica ma amo assai di più i miei figli e desidero la loro felicità.-
Clara era sempre stata arrendevole, quasi sottomessa, al volere di Ludovico e Giuseppe, essi la guardarono meravigliati, stupiti da quell’audacia insolita.
Wolfango stupito non credeva ai suoi orecchi.
-Secondo te, dovremmo accettare questa cosa senza protestare? Dovremmo rinunciare all’idea del collegio?- chiese Ludovico.
-Si- risposero all’unisono tre voci: Clara, Amedeo e, soprattutto, la tonante Frau Julia avevano chiaramente espresso il loro pensiero.
-E siamo in maggioranza- ridacchiò Amedeo che sapeva che suo padre, innamoratissimo di Clara, non le avrebbe mai dato il dolore di allontanare Wolfango.
- E sia, però ti iscriverai al Conservatorio e studierai seriamente musica: Tutta la musica!-impose,mugugnando, Giuseppe Rossini.
Wolfango, incredulo e felice, promise solennemente.
Fine