Io, Francesca, la 1^E, la 3^E e la 3^F siamo stati al Parco nazionale d’ Abruzzo.
E’ stata l’ ultima visita didattica di questo anno scolastico, una bella esperienza, almeno per me che sono abituata a visitare musei e città d’ arte ma siti naturali pochi.
Le guide del parco ci hanno divisi in due gruppi perché eravamo tanti, io sono rimasta con gli alunni di terza e Francesca con quelli di prima.
La nostra guida, una gentile signorina di nome Maria ci ha spiegato molte cose e ha fatto fare ai ragazzi delle belle esperienze, li ha invitati ad osservare e a riflettere, peccato che parecchi dei ragazzi non hanno accolto il suo invito.
Uscire con gli alunni è una splendida occasione per osservarli e capire quanto essi siano cresciuti e maturati.
Questa ultima uscita mi ha dimostrato quello che in parte avevo gia percepito e cioè che il mio lavoro di tre anni è stato in buona parte inutile.
Alla maggior parte dei miei allievi della natura e del rispetto che ad essa si deve non importa proprio nulla.
A me invece importa e molto, così, pur tenendo d’ occhio i ragazzi, ho cercato di osservare ed imparare. La cosa che mi ha colpito di più è stato l’ odore. Io non sento bene gli odori, ho la sinusite cronica ma in quel luogo bellissimo sentivo il profumo dell’ aria, un profumo che già conoscevo perché lo sentivo da piccola, in campagna. Era un misto di aromi affascinanti, odore di muschio, di foglie di cielo.
E poi i colori, così limpidi e così tanti.
Quando Maria ci ha invitati a scrivere un pensiero su quello che avevamo visto, io ho scritto:
“ I faggi di Cezanne e Pizarro,
quelli conoscevo, dipinti con mille verdi e grigi.
Infiniti di più
sono i colori della natura”
3 commenti:
Cara Tess, sulla "maturità" dei nostri alunni non avevo dubbi.
Poichè una giornata come quella di ieri ,dovrebbe riassumere vari fattori, per dirla tutta dovremmo avere una buona parte di ragazzi interessati e con il massimo dei livelli (competenze), io sono sempre molto indecisa nell'organizzare queste uscite.
Poi,però, penso al nostro ruolo di educatori e , mai come oggi, alla necessità di sensibilizzare i giovani nei confronti dell'ambiente . Sicuramente succederà come con i figli; quando meno te lo aspetti prenderanno coscienza. Ciao Francesca
Cara Franga,
grazie per le tue parole consolatorie, anche io so che i frutti del nostro lavoro, in certi casi, non li vedremo perché vengono dopo che i nostri allievi sono usciti dalle medie ma , per alcuni, ho proprio il dubbio ( o la certezza? ) che non ci sia niente da fare!
Ciao
Tess
Ciao, perchè sei così pessimista? Io penso, invece, che i nostri ragazzi non siano insensibili ma solo travolti dal modo corrente di pensare e agire; sicuramente, di un'uscita, rimane loro più di quanto riusciamo ad immaginare. Il fatto che li vediamo disinteressati potrebbe dipendere dalle possibilità che hanno di interagire con realtà lontane anche standosene a casa: le immagini, il virtuale, per loro, stanno forse sostituendo la realtà.
Tu che dici, ci dobbiamo preoccupare?
Ciao, buona domenica.
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