Capitolo 1
-Wolfango, ma che cavolo di nome è!?- disse uno. Gli altri iniziarono a sghignazzare, come sempre accadeva quando lui diceva il suo nome.
Lo sapeva già, sarebbe stato, a causa di quel suo dannatissimo nome, lo zimbello di tutti gli altri.
Era inutile essere avvenente, era inutile essere bravo, tutti lo avrebbero preso in giro, maschi e femmine.
Era cominciata all’asilo, continuata alle elementari e alle medie e anche adesso, in prima liceo, sarebbe andata così.
Wolfango aveva 15 anni, a scuola era sempre andato bene, in tutto, soltanto in musica era un disastro, non come il suo gemello, Amedeo, che era caruccio quanto lui, andava bene anche in musica, tanto che si era iscritto al Conservatorio, piaceva alle ragazze e, soprattutto, aveva un nome non troppo usuale ma non ridicolo come il suo.
L’ingresso del professore mise fine agli sfottò che ripresero puntualmente durante la ricreazione.
All’uscita lui se li risparmiò schizzando dall’aula a palla di fucile, senza aspettare il fratello, che stava nello stesso Istituto ma in un’altra sezione, e filò velocemente verso casa.
2 commenti:
Anch'io quando ho letto il nome Wolfango ho pensato :" Cissà perchè un nome così inusuale?!"
Mi sono detta forse centra Mozart... Chissà se avrò ragione
Cara Lory,
Dico a te quello che ho già scritto a Ferro: Porta pazienza, con calma scoprirai tutto.
Certo che, poiché mi conosci piuttosto bene, le tue ipotesi sono piuttosto fondate...ma non voglio dirti di più altrimenti ti rovino la suspence...
Ciao
Tess
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