Il nonnetto da bus è un pericolosissimo personaggio che si trova talvolta sui mezzi pubblici.
Inutilmente cerchereste un nonnetto da bus alle undici di mattina o alle cinque di pomeriggio. Il nonnetto da bus, infatti, si alza all’ alba, nonostante sia rigorosamente pensionato e possa, quindi, dormire quanto gli pare, per prendere l’ autobus alle sette e mezzo. Poi sparisce misteriosamente per ricomparire sul bus alle quattordici e dieci.
Il nonnetto da bus ha una missione da compiere e la compie scrupolosamente tutti i giorni dal lunedì al venerdì: deve combattere contro un esercito di studenti, quegli studenti che prendono, appunto, l’ autobus alle sette e mezzo del mattino per andare a scuola e tornano a casa con quello delle due e dieci.
Il sabato e la domenica il nonnetto da bus, probabilmente, dorme fino a tardi, fa colazione con latte e biscotti, esce a piedi per comprare il giornale e va a leggerselo ai giardini pubblici, insomma, fa tutte qelle cose che fanno i nonnetti non da bus.
Chi gli abbia affidato questa missione non si sa, il nonnetto da bus, fino ad un certo momento della sua vita, è stato un uomo normale, poi, un giorno, naturalmente mentre stava su un autobus, ha percepito una presenza misteriosa e soprannaturale che gli ha impartito un imperativo categorico:” Combatti contro lo Studente”.
Il nonnetto da bus combatte per mezzo di una dialettica surreale e logorroica; la variante femminile, la nonnetta da bus, è anche più pericolosa, infatti, oltre alla dialettica, è fornita di tacchi coi quali mena terribili pestonate che tranciano scarpe, stivali e anche anfibi militari, all’ occorrenza.
Il nonnetto da bus sale con aria feroce dalla porta centrale quando l’autobus e pieno di studenti, muniti del regolamentare zaino, fa alzare (se ci riesce) un giovane, possibilmente seduto vicino ad una ragazza in minigonna cui lancia occhiate insistenti e comincia subito a inveire.
I temi della sua arringa sono sempre uguali, li ripete da anni e ormai parte in automatico. Si lamenta perché gli studenti portano lo zaino. Per il nonnetto da bus, gli studenti dovrebbero andare a scuola senza alcun materiale scolastico. A onor del vero, è necessario rilevare che spesso negli zaini dei liceali c’è tutto meno che il materiale scolastico.
Il secondo tema è la maleducazione degli studenti: il nonnetto da bus stigmatizza gli studenti che salgono dalla porta centrale (l’ha fatto anche lui ma non tollera che lo facciano gli altri), evidenzia a gran voce come i maleducati adolescenti stiano stravaccati sui sedili e non cedano il posto agli anziani (non pensa che le povere creature hanno fatto le tre di notte per arrivare al livello 12 dell’ ultimo videogame alla moda), si lancia in un appassionato e critico esame dell’ abbigliamento di maschi e femmine (e continua a guardare le gambe delle fanciulle in minigonna), fa commenti spiacevoli circa l’ igiene dei giovani d’oggi (non ritiene corretto che, per guadagnare mezz’ora di sonno, gli infelici forzati della Pubblica Istruzione spesso facciano a meno di sapone e dentifricio).
Il nonnetto da bus ce l’ ha in particolare con gli iPod e i lettori di musica, dice che a forza di spararsi Rock nelle orecchie i giovani si rincretiniscono, non riesce neppure ad immaginare che qualche giovane senta Mozart o Chopin, in realtà odia i lettori di musica perché impediscono ai ragazzi di sentire lui.
Il nonnetto da bus conosce perfettamente il tragitto del mezzo pubblico e sa , quindi, dosare la sua diatriba che si conclude sempre con la fatidica frase:”Ai miei tempi…”
“Ai miei tempi i giovani erano più educati, i genitori e gli insegnanti erano più severi, c’era più rispetto per gli anziani, povera Italia come andremo a finire?”
Le reazioni dei nemici teen agers sono varie e talvolta pittoresche, si va dal volgare “Anvedi questo, ce s’arza all arba pe’ rompe’ le palle!” al più mite “ A nonne’ ma nun potevi stattene a letto?” e via così fino al silenzio totale di quelli che, sapendo che sul bus, inevitabilmente, incontreranno il nonnetto da bus, si sono muniti di iPod e musica antinonnetto che è l’unica arma di difesa efficace.
Ora, ditemi voi, dopo un viaggio così stressante a causa del nonnetto da bus, come possono gli studenti, una volta in classe, stare attenti, fare buone interrogazioni, svolgere correttamente i compiti in classe?
E’ evidente che non possono e infatti gli allievi delle scuole italiane hanno un rendimento scarsissimo, sono agli ultimi posti nelle graduatorie della scuola europea. Forse questo dipende dal fatto che negli altri Stati dell’ Unione europea non ci sono i nonnetti da bus.
Non è un caso che serissime e attendibili rilevazioni statistiche abbiano dimostrato che gli studenti migliori sono quelli che a scuola ci vanno a piedi o col motorino.
Signora Ministra della Pubblica Istruzione faccia qualcosa! Si metta d’ accordo con il suo collega Ministro dei Trasporti, proponete un disegno di legge che vieti tassativamente ai nonnetti da bus di salire sui mezzi pubblici in orario scolastico! Questa sì che sarebbe una riforma degna di nota!
Forse il rendimento scolastico dei ragazzi non migliorerà ma avrete di sicuro la loro imperitura e totale gratitudine.